Sinalunga: Andrea Ugolini proprietario della palestra “The Best Body”insieme al collega Roberto Castellani ,titolare della palestra “BodyLine” di Camucia,  ‘denunciano’ le finte palestre ASD a scapito delle palestre regolari

Di Giulia Benocci

In Italia sono molte le palestre che pur essendo imprese, per lo Stato sono associazioni senza scopo di lucro e quindi non registrate in camera di commercio come attività commerciali. Facendo in questa maniera le ASD (Associazioni Sportive Dilettantisti) o SSD (Società Sportive Dilettantistiche) ‘false’ riescono ad evadere il fisco ed avere tutte quelle prestazioni agevolate che di norma sono riservate solo alle vere associazioni senza scopo di lucro, per di più, senza mettere a conoscenza del ‘giochino’ che stanno facendo gli ignari clienti che in realtà sono soci inconsapevoli dell’associazione sportiva. A denunciare il fatto Andrea Ugolini proprietario della palestra ‘The Best Body’ di Sinalunga, insieme al collega Roberto Castellani titolare della palestra ‘BodyLine’ di Camucia ,che sono tra i pochi imprenditori che hanno scelto di essere ‘trasparenti ed onesti’ con i propri clienti e con la Guardia di Finanza, non cedendo alla tentazione di trasformare la loro impresa in una finta ASD. Tramite anche la trasmissione ‘Report’ in onda su Rai 3, contattata da Castellani hanno ‘denunciato’ il fatto al grande pubblico e hanno deciso di rendere nota la situazione anche tra i media locali. “Battiamo il ferro finché è caldo – ha dichiarato Ugolini –; facciamo in modo tale che la verità si divulghi”. Stanchi della concorrenza sleale che stanno subendo, vogliono mettere a conoscenza dei più la situazione all’interno delle palestre oggi, in modo tale che anche l’ignaro cliente non sia più truffato da imprenditori ‘furbetti’ di finte ASD e sappiano come funziona e cosa fare, in caso la loro palestra non segua del tutto le regole. Ne parliamo con Andrea Ugolini proprietario della palestra ‘The Best Body’.

D: In Italia ci sono 5159 palestre registrate in camera di commercio, ma di queste solo circa 3000 sono attività commerciali, ovvero con scopo di lucro, mentre le altre figurano come enti No-profit. Come  può accadere ? Ci sono tanti benefattori o tanti “furbetti”? 

R: Ci sono tanti “furbetti” e lo fanno principalmente per eludere il fisco, totalmente o quasi. La pressione fiscale è al 70% mentre le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD), anche quelle che si spacciano per tali, hanno molte agevolazioni e possono chiedere dei contributi pubblici. Facendo questo giochino danneggiano anche le associazioni vere, non solo le palestre gestite come impresa e truffano i propri clienti, non dicendogli che in realtà sono soci ed hanno ben altri diritti. È una grande piaga e le palestre gestite in questa maniera sono la maggior parte.

D: Spieghi, per favore, a chi non conosce la materia, la differenza tra le palestre come attività commerciali e le ASD, e la differenza che ci dovrebbe essere tra lo Statuto Societario di un associazione e le regole in vigore in una normale palestra-impresa. 

R: La palestra-impresa è gestita da un imprenditore che rispetta tutte quelle che sono le caratteristiche igienico-sanitarie della struttura: per esempio è legge l’abbattimento delle barriere architettoniche per essere pronto ad accogliere eventuali disabilità del cliente; i locali devono prevedere distinti spogliatoi tra clienti ed istruttori; ci devono essere determinate uscite ed impianti di sicurezza. Anche chi lavora all’interno di una palestra gestita come un’impresa deve rispettare determinate caratteristiche, i dipendenti devono essere assolutamente diplomati all’ISEF o laureati in Scienze Motorie e ci deve essere costantemente un Responsabile Tecnico. Un’ASD che gestisce una palestra, invece, nella maggioranza dei casi è un modo per camuffare le regole vigenti per una normale palestra, quindi non pagare le tasse, eliminare certi requisiti igienico-sanitari e quindi risparmiare anche sulla loro realizzazione. Chi frequenta una palestra che è un’associazione è ignaro che è un socio anziché un normale cliente; un socio dovrebbe avere a disposizione una copia della Statuto, dovrebbe poter visionare il bilancio dell’associazione stessa ed essere invitato almeno una volta all’anno all’assemblea dei soci. Queste cose però vengono fatte solo su carta per dimostrare la regolarità di questa falsa associazione, ma di fatto il cliente/socio non viene informato e per di più scoprirebbe il giochino per eludere il fisco.

D: Quali sono le caratteristiche che dovrebbe avere una vera ASD e quali sono le caratteristiche che ha un’associazione sportiva camuffata? 

R: Una vera associazione sportiva come un’associazione culturale deve essere incentivata perché ha un ruolo sociale importante, ma non deve avere scopo di lucro, quindi i soldi percepiti dalle quote sociali versate devono essere reinvestiti per l’associazione o per altri scopi benefici. In realtà poi vengono fatti sparire in molti modi da ‘bravi’ commercialisti. Inoltre non ci deve essere un proprietario, che nel caso delle finte associazioni si finge presidente e magari il consiglio direttivo è composto da familiari e amici.

D: Quali caratteristiche deve avere un professionista di una palestra gestita come attività commerciale rispetti agli istruttori delle ASD? 

R: La differenza è enorme: la legge impone un Responsabile Tecnico che deve avere il requisito del Diploma ISEF o la Laurea in Scienze Motorie e ciò già la dice lunga, perché vuol dire che in Italia l’unico titolo riconosciuto è questo. Mentre in una falsa ASD questa figura compare solo su carta, utilizzando dei presta nome per dimostrare la regolarità dei documenti, ma che di fatto poi non è quasi mai nella struttura e spesso ricorrono alla figura del Personal Trainer. Qualifica che però si ottiene con un corso di uno o due week-end e chiunque può iscriversi. Penso ci sia una bella differenza nei confronti di chi ha studiato per anni e anni queste materie.

D: Quindi appare chiaro che molte palestre sono camuffate da Associazioni Sportive Dilettantistiche perché lo Stato riconosce un valore sociale allo sport e perciò elargisce loro molte agevolazioni. Quali sono? 

R: Le agevolazioni fiscali sono molteplici, intanto non pagano il 70% di tasse come le palestre imprese e non hanno pressioni fiscali. Hanno agevolazioni sugli acquisti e le spese che devono sostenere, nella maggioranza dei casi l’IVA minore e addirittura possono chiedere dei contributi. Per esempio: se dovessero effettuare modifiche alla struttura o rinnovarla possono accedere al credito sportivo ed avere prestiti e mutui in parte anche a fondo perduto o con tassi bassissimi. Se questi fondi fossero destinati solo alle vere ASD andrebbe bene, purtroppo riescono ad accedervi anche le false associazioni. Un vero imprenditore invece, se deve fare degli investimenti, deve utilizzare il credito tradizionale, se ha determinati requisiti, e inoltre pagare molto di più di tassi d’interesse.

D: Le palestre che si dichiarano “senza scopo di lucro” devono essere affiliate ad enti di promozione sportiva o Federazioni riconosciute dal CONI. L’Ente è ignaro del ‘giochino’ che stanno facendo molte palestre o è complice? Ed in questo caso che vantaggi avrebbe? 

R: Dubito che siano ignari: nel servizio andato in onda su Rai 3 nel programma ‘Report’ riguardante questo problema si vede che suggeriscono come fare per evitare i controlli da parte della Finanza e in caso ci fossero, come formulare lo Statuto per riuscire a farla franca, quindi credo proprio che ne siano consapevoli. Il vantaggio che ne ricavano è economico perché questi Enti di promozione sportiva e Federazioni percepiscono la quota di affiliazione e per ogni tesserato un ulteriore quota di tutti coloro che è in grado di fornirgli la palestra.

D: Qui in zona ci sono molte palestre camuffate da ASD? 

R: In tutta la Valdichiana senese ed aretina, che io sappia, sono solo 2 palestre che gestiscono l’attività come un’impresa, la mia “The Best Body” e “BodyLine” del mio collega Roberto Castellani a Camucia su circa una ventina di palestre, quindi sì ce ne sono molte.

D: Le vere palestre a scopo sociale e benefico cosa ci rimettono se viene fuori il gioco della ASD fasulle? 

R: Possono perdere di credibilità agli occhi della gente. Però è anche vero che non avendo nulla da nascondere, informano fin dal principio i frequentatori del fatto che sono soci, anzi prima ancora di effettuare l’iscrizione raccolgono tutti i documenti necessari, effettuano prima la registrazione all’Ente interessato, attivano l’assicurazione e solo dopo fanno iniziare il nuovo socio a frequentare l’attività sportiva prescelta. Inoltre non dovendo nascondere niente forniscono senza problemi lo Statuto al socio che lo richiede.

D: E cosa ci rimettete tutti se i clienti non si fidano più della loro palestra di ‘fiducia’? 

R: Se persiste questa situazione i primi ad essere danneggiati sono i veri imprenditori che pagano le tasse regolarmente e rispettano le leggi. Si trovano a dover combattere con una concorrenza sleale. Se viene data una giusta informazione, l’utente avrà la possibilità di scegliere una vera ASD o una palestra gestita seriamente da imprenditori del settore.

D: Perché i frequentatori delle strutture fasulle spesso non vengono informati che sono soci e non semplici clienti? 

R: Perché altrimenti scoprirebbero la truffa e probabilmente sarebbero loro i primi a denunciarli. Non credo che la maggioranza dei clienti, in questo caso soci, sarebbero contenti di scoprire che vengono truffati, o quanto meno si aspetterebbero di pagare delle quote inferiori. Invece queste palestre alla fine non applicano nemmeno dei prezzi più agevolati rispetto ad una palestra che è gestita come un’attività imprenditoriale; solo che una palestra-impresa non si mette tutti i soldi in tasca, mentre una falsa ASD sì.

R: Su un campione di 800 società sportive controllate nel 2019, la Guardia di Finanza ha accertato un evasione di ben 350 milioni di Euro. Cosa rischia chi evade? 

R: Purtroppo in Italia si rischia meno a fare i delinquenti che gli imprenditori onesti, queste palestre sono controllate solo una minima parte, perché spesso d’ufficio è più facile controllare chi esiste che una società fittizia. Se ad evadere è un’attività vera rischia sanzioni pesanti, è capitato però che alcune ASD abbiano fatto delle truffe gravi, ma se chiude una società di questo tipo, chi vanno a cercare? A chi vanno a chiedere i soldi se la società si ‘dissolve’? Mentre se chiude un imprenditore, anche legalmente ci può essere un responsabile che poi ne deve rispondere personalmente.

D: Non c’è possibilità di controlli più ferrei per scoraggiare chi evade ad aprire palestre mascherate da ASD? 

R: Io credo che non servano controlli più ferrei, basterebbe farli i controlli. È molto semplice, basta rivolgersi alla camera di commercio, guardare l’elenco delle palestre e vedere quelle che sono registrate come attività imprenditoriale, tutte le altre dovrebbero essere controllate per assicurarsi che non siano delle false associazioni sportive.

D: Secondo lei, cosa si può fare per risolvere la situazione di chi approfitta delle agevolazioni che mette a disposizione lo Stato evadendo le tasse e prendendo anche in giro i propri clienti? 

R: Io spero che informando le persone ci sia una soluzione o quanto meno un arginamento del problema. Le persone devono sapere che esiste questa realtà e prima di iscriversi in una qualsiasi palestra dovrebbero informarsi della Ragione Sociale della stessa, che può essere una ditta o una ASD, ed in questo caso assicurarsi che sia una vera associazione sportiva, valutando i requisiti che ho elencato prima.