Sinalunga: doppio appuntamento nel week end al Teatro Ciro Pinsuti . Arriva Generazione Disagio e poi un innovativo spettacolo per bambini

 Dopo il successo di Dopodiché stasera mi butto, il collettivo Generazione Disagio torna al Teatro Ciro Pinsuti di Sinalunga con lo spettacolo che prosegue quella riflessione. Venerdì 21 febbraio, alle 21, arriva Karmafulminien – Figli di Puttini che, partendo da quella preghiera nichilista recitata dai protagonisti alla fine del precedente lavoro, invia sul palcoscenico tre angeli. Aggressivi, pessimisti, cinici e caustici, si presentano agli umani come angeli 3.0 incarnazione della spiritualità moderna. Vengono subito identificati come creature funzionali alle esigenze terrene, esseri a cui votarsi per raggiungere la realizzazione dei propri desideri. Uno spettacolo comico con un ritmo incalzante, che fa ridere dall’inizio alla fine, spesso in maniera amara dei difetti della società. Un lavoro che ragiona sulla mercificazione del culto attraverso gadget che hanno poco di spirituale e molto di marketing e sulla pornografia dei sentimenti attraverso un’iconografia che spesso imbarazza. Lo spettacolo come nel precedente si poggia sulla collaborazione del pubblico che verrà coinvolto e diventerà protagonista a sua volta della storia e come cifra stilistica usa un’estetica kitsch che richiama le icone sacre acquistabili nei mercatini delle grandi città mischiate ai simboli della cultura popolare.E domenica arriva uno dei titoli più attesi della stagione per famiglie: Il giardino giapponese, della celebre compagnia TPO. Un lavoro interattivo che si svolge sul palco, per pochi bambini alla volta, e che quindi avrà due repliche: alle 15.30 e ore 17.30. Èun racconto per immagini e danza dedicato alla bellezza del giardino giapponese. Shiro un ragazzo coraggioso, è il primo giapponese a partire dal suo piccolo villaggio di montagna per arrivare fino al mare, l’oceano… La storia, dopo un breve racconto si trasforma in una danza, in un viaggio alla scoperta di un paesaggio che cambia al progredire del passo di un bambino. Al suo ritorno, il ragazzo non ha parole, racconta del suo viaggio meraviglioso creando un giardino. Nello spettacolo questo è ricostruito proiezioni a terra, su un tappeto “magico”, sensibile al tatto. Grazie alla presenza di sensori a pressione nascosti, le immagini e i suoni si animano ed i bambini sono invitati ad entrare in scena ed esplorare i diversi ambienti naturali. I ragazzi individualmente o a piccoli gruppi, giocano nel giardino e si immergono nelle sensazioni visive e sonore vissute da Shiro nel suo viaggio.