Subbiano: “Giano Bifronte”, una nuova scultura alle porte del borgo casentinese

Un’opera d’arte alle porte di Subbiano. Il maestro Alessandro Marrone sta completando i lavori per un’imponente scultura di “Giano Bifronte” che troverà collocazione all’ingresso del paese casentinese, lungo via Aretina, con l’inaugurazione fissata per le 10.00 di sabato 12 settembre. L’opera è nata da un’idea dello stesso Marrone nel 2014 e, finanziata da una raccolta di fondi che ha interessato direttamente le realtà del territorio, ha trovato concretizzazione anche grazie alla divulgazione e all’appoggio della locale associazione culturale La Cornucopia e ha fatto affidamento sul patrocinio del Comune. “Giano Bifronte” andrà a rappresentare il simbolo di Subbiano e sarà posto in una posizione strategica alle porte della città.L’opera, i cui lavori sono stati avviati ad inizio 2019, poggerà su un basamento di due metri e avrà un’altezza di oltre quattro metri su cui Marrone ha riprodotto una delle più antiche divinità romane in malte e resine sintetiche, due materiali che garantiscono standard di resistenza e di estetica nel tempo. La scultura è inoltre arricchita da simboli arcaici e da un alfabeto immaginario ispirato all’idea di visioni futuristiche, andando a creare un ideale collegamento tra diverse epoche che è espresso dal doppio volto di Giano Bifronte, con il giovane che sarà orientato in direzione del Casentino e con il vecchio che volgerà lo sguardo verso Arezzo. L’ideazione e la concretizzazione del progetto sono state curate da un artista di livello internazionale quale Marrone che, con le sue sculture, sta abbellendo e valorizzando gli spazi urbani di numerose città. Solo ad Arezzo, ad esempio, ha realizzato il monumento ai caduti di Nassiriya e alle vittime delle Foibe lungo via Petrarca, il monumento alle vittime della strada o il monumento dedicato alla musica posto in piazza Guido Monaco, mentre con il “Giano Bifronte” andrà a completare una grande opera che a partire dal 12 settembre accoglierà tutti coloro che arriveranno a Subbiano configurando una simbolica porta verso il Casentino.