Tartufi: Simone Bezzini (Pd),“Un impegno per la valorizzazione, salvaguardia e protezione del suo habitat naturale”

“Il tartufo è uno dei gioielli del nostro territorio e fa parte a pieno titolo di quegli elementi su cui valorizzare il binomio ‘qualità del prodotto, qualità del territorio – commenta Simone Bezzini, candidato al consiglio regionale della Toscana -. Non è solo un’attività per appassionati, ma dobbiamo sempre più sostenere chi individua nel tartufo un filone interessante anche per opportunità economiche e di lavoro, da organizzare e da strutturare anche in forma imprenditoriale e ancorandolo a una forte azione di tutela del territorio di appartenenza, con particolare attenzione alla tutela delle tartufaie controllate a raccolta riservata. Per queste ragioni dobbiamo sostenere la filiera che si sta progressivamente formando ed evitare interventi maldestri di liberalizzazione. È chiaro che ci debba essere lo spazio per l’attività degli appassionati, ma guai a innescare meccanismi predatori dove dall’esterno ci si rechi nei territori senza avere la minima cura degli stessi. Dobbiamo favorire il legame tra tartufai e territorio investendo sulla tutela e sulla valorizzazione”.“In questi anni, in consiglio regionale, mi sono sempre battuto per affermare questi principi, prendendo anche iniziativa legislativa nei vari passaggi che hanno interessato la modifica delle legge regionale di riferimento la 50/1995. Tanto da aver introdotto il principio che il 90% dei proventi dei tesserini dei tartufai debba tornare e rimanere sui territori per operazioni di tutela e valorizzazione delle aree tartufigene. Tale norma dovrà trovare applicazioni più coerenti”. “Come richiesto anche da alcune associazioni di tartufai del nostro territorio, in attesa di una revisione della legge nazionale, andrà posta particolare attenzione ad alcuni aspetti dell’applicazione della normativa regionale: intanto valutando ulteriori semplificazioni, come è il caso delle autorizzazioni idrauliche che riguardano gli interventi nelle tartufaie, o porre una maggiore attenzione all’educazione cinofila e all’adeguatezza degli esami abilitativi per i cani da tartufo, in modo da salvaguardare i nostri amici a quattro zampe”. “Altro tema che ci viene sottoposto – conclude Bezzini – è quello del potenziamento dei controlli per l’accertamento delle infrazioni, non solo sullo stato di manutenzione delle tartufaie controllate, ma che si concentri anche sul controllo delle infrazioni da parte dei tartufai che agiscono in violazione del calendario e degli orari stabiliti dalla legge”.