“Terme di Chianciano”: vendita quote da parte di Mps;Nicola Bettollini ( Partito Comunista), “i comuni della Valdichiana (incluso Chianciano) sono stati azionisti delle Terme di San Casciano per anni e non vedo perché non potrebbero essere azionisti di quelle di Chianciano, visto che la Provincia non esiste più e la Regione è lontana, almeno politicamente”.

Dal segretario del Partito Comunista della Valdichiana senese Nicola Bettollini riceviamo e pubblichiamo un comunicato sulla vendita di quote delle Terme di Chianciano da parte di Mps

“Il maggiore esponente politico-istituzionale della città e cioè il Sindaco, esprime rammarico e disappunto perché non informato di quanto sta succedendo. E se la maggiore Autorità politico-istituzionale, fra l’altro anche azionista (tramite l’Immobiliare, anch’essa in stato liquidazione) è preoccupata, noi cittadini cosa dovremmo dire o aspettarci, in un quadro del genere? La situazione è a dir poco tragica! Aggiungiamo anche che la preoccupazione maggiore è la messa in liquidazione della quota maggioritaria di proprietà della Regione Toscana, visto che la stessa ritiene “inutili” le Terme di Chianciano. Il Partito Comunista ribadisce l’assoluta superiorità del sistema pubblico rispetto al privato in riferimento allo sfruttamento delle risorse strategiche del paese. Un’altra cosa è rendere possibile tutto ciò e nell’attuale sistema, di certo, non si persegue questo obiettivo, anzi, l’esatto contrario. Lotteremo, faremo la nostra parte, come sempre abbiamo fatto per ribadire il concetto che le acque termali vanno sfruttate per costruire UN BENESSERE SOCIALE E NON PRIVATO!In ogni caso e soprattutto nelle situazioni difficili, tutti abbiamo la responsabilità di renderci consapevoli e di partecipare ai percorsi ed alle fasi in ebollizioni anche se pericolose e complicate.Le Terme, se pur con difficoltà, rimangono, tutt’oggi, uno dei più importanti soggetti economici e di sviluppo per Chianciano e non solo! Oltre a dare un grosso contributo terapeutico in termini di cure e di benessere. Devo ribadire che oggi si evidenzia come l’aver disatteso le linee guida del 2003 e la mancanza di un piano industriale dinamico, abbiano generato una situazione insostenibile e drammatica per l’economia chiancianese.La fine del MPS e l’incapacità della politica nel pretendere piani industriali seri, sia da parte della regione che della gestione privata, a mio avviso, sono i fattori determinanti di quanto detto.Cogliamo l’occasione, per ribadire che nelle linee guida del 2003, se si leggessero attentamente, ci sono elementi per ribaltare le preoccupazioni del Sindaco e rilanciare una presenza pubblica, nella gestione delle Terme. Era previsto che il 10% delle azioni della gestione delle Terme poteva essere acquistato dall’azionariato diffuso e quindi dai LAVORATORI delle terme, dai Chiancianesi e dal territorio. Questo 10%, unito ad altre risorse che il territorio (almeno i 10 comuni della Valdichiana), potrebbero mettere a disposizione, sarebbero sufficienti per entrare a testa alta nella futura gestione e soprattutto a garantire che i futuri piani industriali delle Terme non si sgancino dalla tipologia storica, quella legata al concetto di Città della Salute, sul quale Chianciano Terme ed il territorio hanno vissuto fin dalla sua fondazione! I comuni della Valdichiana (incluso Chianciano) sono stati azionisti delle Terme di San Casciano per anni e non vedo perché non potrebbero essere azionisti di quelle di Chianciano, visto che la Provincia non esiste più e la Regione è lontana, almeno politicamente. Probabilmente queste cose andavano discusse prima, ma non è mai troppo tardi! “