Tessera sanitaria obbligatoria per le slot machine, ecco i nodi da sciogliere.Sicurezza, tutela della privacy e del consumatore. La Commissione Europea scende in campo per decidere.

È del 31 luglio scorso l’emanazione del decreto direttoriale contenente le nuove regole tecniche per il mondo del gioco italiano. A modificarle, ovviamente, il famoso Decreto Dignità, la legge simbolo del Governo Conte in ambito di gambling. Tra le nuove normative merita un’analisi particolare quella dell’art.9 quater del decreto legge 12 luglio 2018, n.87, convertito con modificazioni dalla legge 9 agosto 2018 recante “Disposizioni urgenti per la dignità dei lavoratori e delle imprese” che recita “L’accesso agli apparecchi di intrattenimento”. Innanzitutto, si chiarisce che il funzionamento degli apparecchi videoterminali è consentito solo “collegato con il sistema centrale in maniera diretta o per il tramite del sistema di sala”. Queste VLT dovranno essere dotate di un dispositivo di lettura bidirezionale della banda magnetica per le tessere sanitarie, in modo tale da poter accertare la maggior età del giocatore. Dal 1° gennaio 2020 infatti saranno sostituite tutte le slot machine di vecchio stampo e introdotte queste di nuova generazione. Per questo tramite la Direzione Generale del Mercato Interno, la Commissione Europea ha avviato una procedura di esame su questo decreto, perché non mancano delle problematiche.La prima problematica, si legge in un articolo di Giochidislots.com,è rappresentata dal fatto che l’obbligo della tessera sanitaria potrebbe andare in contrasto con le normative comunitarie e alle Direttive sulla cooperazione tra autorità nazionali garanti delle esecuzioni della normativa a tutela dei consumatori, visto che i cittadini non in possesso di tessera non potranno accedere ai giochi. La seconda problematica è quella relativa ad una possibile schedatura degli utenti e memorizzazione dei dati all’interno della scheda di gioco, rendendoli disponibili ai concessionari senza il consenso del giocatore.  Nodi che vanno sciolti, anche se Antonio Giuliani, direttore dell’Ufficio Apparecchi dell’ADM, in occasione del dibattito organizzato da Acmi Interactive, ha dichiarato che la norma sarà comunque applicata. Nella sua visione, infatti la tessera sanitaria sarà uno strumento unicamente utile per l’identificazione del giocatore e della sua età, senza quindi identificare il giocatore e senza violare la normativa sulla privacy. “Quello che emerge parlando e ascoltando i dibattiti relativi al gioco pubblico è sempre il tema della percezione, completamente distorta, che ha l’opinione pubblica del mondo del gioco– ha spiegato Giuliani – .Nonostante il surplus di norme e di leggi il gioco appare oggi quasi in preda a una derelegulation, che invece non esiste nei fatti”. Il rischio, però, è che questa concentrazione sulle tematiche di sicurezza possa portare a svalutare l’esperienza e la tutela della privacy dell’utente. Un versante mai in pericolo, fino ad oggi.