Torna la Fiaccolata di Santa Fiora, la notte più bella del borgo amiatino. Lunedì 30 dicembre, dalle 17 e 30, si rinnova il rito del fuoco che affonda le sue radici nel Medioevo

 Cala il sole e il paese d’improvviso si veste a festa in un tripudio di luci, profumi e suoni, che si sviluppano attorno all’antico rituale del fuoco. Lunedì 30 dicembre, a partire dalle 17 e 30, a Santa Fiora, incantevole borgo della montagna amiatina, in provincia di Grosseto, si rinnova la Fiaccolata, l’evento più atteso dell’inverno. Il centro storico si riempie di vita, in un turbinio di persone, che si muovono nell’attesa del piacevole tepore del fuoco che arriva dalle carboniere, giganti cataste di legna sapientemente posizionate dagli uomini del paese, nella piazza principale e nelle altre piazzette del centro storico. Il fuoco viene appiccato seguendo una precisa gestualità, collegata a forme espressive antiche, che affondano le radici nel Medioevo e che si tramandano di padre in figlio. Le fiamme si innalzano maestose sconfiggendo il buio della notte, come simbolo di purificazione e di buon auspicio. Le carboniere formano un fantastico itinerario che accompagna il visitatore, attraverso le strade e i vicoli della parte più antica del borgo, all’inseguimento del fuoco che arde, della musica e dei piatti tipici da gustare alle “frasche”, così si chiamano i punti di ristoro, realizzati lungo l’itinerario, dove gustare del caldo vin brulé, ma anche tanti piatti prelibati, preparati dalle donne del paese, come la tipica polenta dolce con farina di castagne.