Torrita di Siena: capogruppo lista “Torrita Bene Comune” Michela Contemori precisa sua posizione contraria a mozione relativa a istituzione “Commissione Consiliare Speciale ”Memoria e Ricostruzione Storica” . “La mozione rappresenta per me – ha detto -un tentativo di revisionismo storico, cercando di mettere sullo stesso piano chi allora moriva combattendo per la libertà di tutti e chi con le sue idee quella libertà voleva negare”

Da Michela Contemori, capogruppo della lista “Torrita Bene Comune” riceviamo e pubblichiamo una sua dichiarazione fatta “prima di procedere con la votazione sulla mozione presentata sempre a titolo strettamente personale dal consigliere Bastreghi “

“La mozione, votata all’unanimità, presentata durante il dibattito sulla Liberazione di Torrita, ha per tema la memoria in generale  e in particolare riporta un appello affinché venga dato il giusto ricordo nei percorsi d’istruzione e in spazi visibili sul territorio alle 5 persone da lui elencate , morte sul nostro territorio prima e dopo il passaggio del fronte nel nostro Comune. Questo nella sostanza.A tale mozione, portata dal Sindaco in votazione, ho, per motivi vari quali l’immediatezza dell’atto, la mancata conoscenza dei termini, l’impreparazione e l’essere neofita a certi contesti e da ultimo ma non meno importante, per un sentimento di empatia per il dolore altrui per un lutto che ha riguardato uno stretto familiare, votato a favore. Nonostante che questa società dia all’approfondimento una accezione negativa e alla velocità di esecuzione un valore positivo, ho sentito il bisogno di rileggere attentamente la mozione di Bastreghi e ho cercato per quanto possibile di informarmi sui nomi elencati. Ho scoperto con mia grande sorpresa che diversi di quei nomi non è vero che non siano ricordati, lo sono,  anche se negli elenchi dei caduti della Repubblica Sociale Italiana. Tutto lecito sia chiaro , ma allora mi sono chiesta come possiamo conciliare noi questo percorso di ricordo con l’Istituzione che rappresentiamo. E alle famiglie delle decine di vittime civili morti sotto i bombardamenti cosa diciamo? E nei percorsi d’istruzione cosa diremo? Che forse era uguale stare da una parte o dall’altra? Che non c’è più un ideale comune in cui riconoscersi?  Intesteremo vie o piazze a qualche caduto della Repubblica Sociale Italiana? Ricordo a tutti che  noi abbiamo degli obblighi morali dettati dalla Costituzione nata dalla Resistenza. Ecco perché queste mie precisazioni che mi scuso, per quanto detto sopra,  non aver potuto fare allora.  Quella mozione rappresenta quindi per me un tentativo , legittimo per chi l’ha proposta ci mancherebbe, di revisionismo storico, cercando di mettere sullo stesso piano chi allora moriva combattendo per la libertà di tutti e chi con le sue idee quella libertà voleva negare. Allora voglio dire con chiarezza che quella mozione non può essere per me il riferimento per un futuro lavoro consiliare perché minata nella fondamenta da evidenti e insormontabili riferimenti di parte, fermo restando ovviamente la veridicità degli elenchi consultati. C’è comunque reperibile una discreta documentazione su singoli episodi, in parte nota, che da sola dovrebbe far riflettere. Io non voglio dividere il mondo in morti buoni e morti cattivi per i quali c’è la stessa comunanza nel dolore, ma io appartengo a una parte della storia. Vi appartengo come cittadina, come consigliera eletta, come antifascista. Io appartengo alla memoria degli uomini e delle donne della Resistenza. Infine suggerisco a questo consesso, di lasciare la ricostruzione della storia agli storici e ai ricercatori, di lasciarla a loro perché questo non è il compito di un Consiglio Comunale.Infine mi si permetta una ultima considerazione: le mozioni a titolo personale, come tali, possono a volte portare in se elementi di divisione, soprattutto su argomenti come questo. La storia ne è piena. Ma va da se, invece che l’azione collettiva del Gruppo Consiliare Torrita Bene Comune, che rappresenta persone e non partiti politici, prosegue con la stessa determinazione sia in termini propositivi che di opposizione, al fine di salvaguardare e operare nel Bene Comune”.