Torrita di Siena: presentato il nuovo libro di Giancarlo Pagliai “E se un giorno mi svegliassi morto?”. Un romanzo d’amore tra due adolescenti ambientato negli anni ’70.“Parlare d’amore in un mondo dove imperversano odio violenza è rivoluzionario – ha dichiarato lo scrittore – . Mi piaceva scrivere una storia che parlasse d’amore e scriverla in maniera delicata, con un linguaggio gentile”
Di Giulia Benocci
Lo scrittore Giancarlo Pagliai ha presentato il suo nuovo libro, un romanzo d’amore tra due adolescenti, ambientato negli anni ’70, “E se un giorno mi svegliassi morto?” nella Sala della Cultura di Torrita di Siena,: un luogo caro per lui che già nel 2018 aveva scelto lo stesso posto per presentare il suo primo libro. La presentazione, coordinata dalla giornalista Maria Stella Bianco,si è svolta in una sala gremita di persone, parenti e amici, ma non solo. Presenti anche il Sindaco Giacomo Grazi e la Presidente della Fondazione “Torrita Cultura” Simona Giovagnola che sono intervenuti per mostrargli il loro affetto e appoggio. “Giancarlo è un amico – ha affermato il Sindaco – , gli auguro un grande successo per il suo nuovo libro” . La Presidente Giovagnola ha aggiunto: “ Giancarlo ci aveva promesso un romanzo che parlasse d’amore, penso che con questo libro abbia rispettato la parola data. Gli faccio un grande in bocca al lupo”.La presentazione è iniziata con un video: immagini semplici, con alcuni disegni realizzati dallo scrittore per rappresentare i momenti salienti della storia raccontata . Il tutto accompagnato dalle note di “Questo piccolo grande amore” di Claudio Baglioni.Tutto il racconto è ‘accompagnato’ dalla musica di Baglioni e da quella di Lucio Battisti, due cantanti che spopolavano tra i giovani negli anni in cui è ambientata la storia. “Mi piaceva scrivere una storia che parlasse d’amore e scriverla in maniera delicata, con un linguaggio gentile – ha sottolineato Pagliai – . Per me amore, rispetto e gentilezza dovrebbero essere patrimonio dell’umanità; tutte le persone dovrebbe avere questi valori, pe cui parlare d’amore è assolutamente necessario”.Il romanzo non è un racconto autobiografico, ma le vicende del protagonista, ‘Giampaolo’, sono ispirate al vissuto e alle esperienze da adolescente dell’autore, tra giochi e scherzi con gli amici ed i primi amori. “Chiunque ama scrivere – ha fatto presente lo scrittore – ;se vuole trasmettere e far percepire a chi legge delle emozioni deve scrivere qualcosa che lo riguarda personalmente”. Per il momento non è dato sapere se Giancarlo Pagliai sia ‘Giampaolo’, e chi sia in realtà ‘Miriana’ la protagonista femminile del testo; la ragazza di cui Giampaolo è profondamente innamorato, e come in tutti gli amori giovanili, è un mix tra amore idilliaco e tormentato, in cui un piccolo problema appare come una montagna insormontabile . Nel libro viene trattata anche la differenze tra la vita quotidiana di oggi e gli amori negli anni ’70 , di come la tecnologia abbia agevolato ed accelerato la comunicazione, ma anche di come abbia fatto sparire l’emozione di aspettare il fatidico appuntamento telefonico, magari dalle cabine telefoniche, del giorno dopo o della settimana dopo. Il titolo del libro al primo impatto depista dalla storia di amore romantico descritta nel testo, ma l’autore ha voluto tracciare il confine tra il prima e il dopo la morte: cose buone e generose da fare in vita per lasciare un segno e soprattutto morire senza rimpianti, in modo tale da essere ricordati in modo piacevole dai posteri. “Il periodo della mia vita trattato in questo libro lo ricordo con una bella nostalgia – ha concluso lo scrittore – perché è stato in assoluto il periodo più bello della mia vita”.La serata è stata accompagnata da intermezzi di letture di alcuni pezzi tratti dal romanzo, da parte di due bravissimi lettori Lorenza Duchini e Paolo Cappelli. Ed infine sulle note di Rino Gaetano “Ma il cielo è sempre più blu”, come in ogni evento di Pagliai, è stato inaugurato il buffet.