Toscana: alberi mangia-smog;mozione capogruppo regionale FI Marchetti,«si chieda al governo di rendere strutturale il bonus verde e ai Comuni piani urbani per nuove piantumazioni»

«La Regione chieda al governo la proroga del bonus verde anche per il 2020 e anzi di più: chieda di renderlo strutturale. Ai Comuni invece, rivolga una sollecitazione ad adottare piani verdi per introdurre i nuovi alberi mangia-smog»: questo l’impegno che attraverso una mozione il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti chiede alla giunta toscana con l’obiettivo da un lato di migliorare la salute pubblica abbassando i livelli di inquinanti in atmosfera, dall’altro di sostenere il settore florovivaistico che in Toscana conta 180mila occupati tra diretti e indotto. Il florovivaismo, sì, perché protagonisti dell’azione promossa da Marchetti ci sono alberi mangia-smog: «Tra le principali piante che purificano l’aria – illustra la mozione Marchetti – rientrano Acero riccio, Betulla verrucosa, Ginkgo Biloba, Bagolaro, Frassino comune, Ontano nero, Tiglio selvatico e Olmo». Il Capogruppo di Forza Italia pensa ai benefici che un inserimento massivo di questi alberi potrebbe produrre: «Ci sono zone come la Piana lucchese dove ormai da anni gli sforamenti di sostanze inquinanti in atmosfera sono alle stelle. Mancano infrastrutture su cui le amministrazioni Pd si becchettano lasciando tutto fermo, intanto però un piano verde che preveda l’inserimento di queste piante potrebbe recare sollievo», osserva Marchetti.Ma come mai l’iniziativa scatta adesso? «Il bonus verde non è previsto nella manovra di bilancio 2020 in discussione in parlamento – spiega Marchetti – e questo ha suscitato la comprensibile preoccupazione delle principali associazioni agricole e del comparto florovivaistico. Noi chiediamo che non si comprometta quello che potrebbe essere un circuito assai virtuoso a vantaggio dell’ambiente, della salute pubblica e dell’occupazione. Tutti temi di cui la sinistra si riempie la bocca, però poi le cose vanno fatte in concreto».Marchetti pensa a un coinvolgimento davvero collettivo che comprenda anche il privato: «La sistemazione in maniera massiccia e diffusa di piante cattura smog nei giardini privati e condominiali – scrive nella sua mozione – avrebbe ricadute significative sia dal punto di vista economico che ambientale poiché consentirebbe di abbassare alcuni dei principali agenti inquinanti dell’aria». Quali? La mozione li enumera: «Tra gli inquinanti più problematici per la salute umana si ritrovano il particolato (PM), l’ozono troposferico (O3) e il biossido di azoto (NO2) e che l’esposizione continua in ambito urbano a questi agenti inquinanti, in particolar modo le polveri sottili PM10, è ritenuta responsabile delle principali malattie cardiache e all’apparato respiratorio, ma si stimano anche decessi prematuri per questi stessi motivi (Cfr gli studi pubblicati dall’Agenzia Europea dell’Ambiente sulla qualità dell’aria e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità)».