Toscana: allarme mafia;  Torselli (Fratelli d’Italia), “lavori in Fi-Pi-Li affidati a società sotto sequestro per mafia ma nessuna revoca dell’appalto”

“Mafia cinese, albanese e ‘ndrangheta. Sono queste le associazioni criminali che hanno maggiormente le mani nell’economia toscana o che delinquono mettendo in pericolo la sicurezza dei nostri cittadini”. E’ il commento fatto da Francesco Torselli  coordinatore regionale di Fratelli d’Italia (nella foto con Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Caponnetto)  a conclusione della presentazione del report semestrale della Dia sulla criminalità in Toscana in occasione dell’anniversario della strage di via D’Amelio in cui perse la vita il magistrato Paolo Borsellino.  “La criminalità organizzata tenderà ad approfittarsi della crisi economica generalizzata dovuta alla pandemia da Coronavirus – afferma Torselli -; anzi lo sta già facendo. Già adesso emerge dal rapporto della Dia che le mafie si stanno espandendo sfruttando gli imprenditori in difficoltà. C’è un’altissima probabilità che le associazioni criminali mettano in piedi un sistema usuraio. Occorre un costante monitoraggio delle attività economiche. La lotta alle mafie deve essere una priorità assoluta – continua Torselli – e in questa fase di crisi economica post-Covid19 serve massima attenzione. La Toscana, per bocca del Procuratore Creazzo, è zona a rischio acquisizione economica ad opera mafiosa, soprattutto negli appalti pubblici. In Regione si ha una alta presenza di ‘ndrine che arrivano al Nord per riciclare capitali.  Poco più di un mese fa è finita sotto sequestro per mafia e in amministrazione giudiziaria Avr, la holding che a Firenze ha in appalto il Global service per la cura della segnaletica e del manto stradale di tutta la città e che si sta occupando di alcuni lavori sulla Fi-Pi-Li. Avr sembrerebbe avere, almeno secondo le indagini, dei legami, tutti da chiarire, con la ‘ndrangeta. Comune e città metropolitana hanno detto che l’indagine aperta dalla Procura di Reggio Calabria sulla società Avr non si configura quale causa di risoluzione del contratto in corso. Sarà la giustizia a far luce sui rapporti tra la criminalità e la società ma la responsabilità politica c’è tuttora e la revoca degli appalti sarebbe stata opportuna. Proprio oggi, giorno dell’anniversario dell’assassinio di Borsellino, e qui, nei giardini intitolati al magistrato Antonino Caponnetto, rivendico- conclude – la necessità che la politica si faccia guardiano della legalità”.