Toscana : azienda ospedaliera Le Scotte; Scaramelli, “Giovannini resti all’Aou di Siena. In questi anni ha fatto molto e bene” . Il vicepresidente del Consiglio regionale,”Giovannini resti con funzioni commissariali fino al termie della pandemia”.

“In piena pandemia il vuoto di governance e il cambio totale della guida aziendale rappresentano un rischio pericoloso e dai risvolti incerti. Più volte in questi anni ho usato il termine orgoglio per definire i risultati raggiunti dalle Scotte con la gestione di Valtere Giovannini. Al direttore generale e a tutte le donne e agli uomini delle Scotte il ringraziamento e il plauso davvero sentito per il lavoro svolto, anche in questi mesi difficili. Auspico che Giovannini possa restare all’Azienda ospedaliero universitaria con funzioni commissariali fino al termine della pandemia”.
A dirlo Stefano Scaramelli, Vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, che  aggiunge: “Il clima di appartenenza ritrovato all’interno dell’azienda e la ricostruzione del rapporto di fiducia con i cittadini delle terre di Siena hanno bisogno di continuità soprattutto in questo momento. Le Scotte hanno raggiunto risultati, rispetto alle altre due aziende universitarie toscane, inimmaginabili cinque anni fa. Dalla forte difficoltà in cui era, è riuscita a tornare centrale nel sistema sanitario regionale. Ha saputo cogliere l’occasione degli oltre 9 milioni e mezzo di euro per il pronto soccorso pediatrico e 42 milioni di euro, già stanziati, per nuovi lavori. L’azienda è cresciuta anche in termini di risorse umane attraendo validi professionisti e valorizzando chi ne ha fatto la storia. Nuove assunzioni e merito al centro del patrimonio umano. Un plauso infinito a infermieri, oss, tecnici delle professioni e operatori sanitari che magari sono apparsi meno sulle pagine dei media ma hanno fatto la differenza e contribuito alla cifra raggiunta dalle Scotte. Negli ultimi cinque anni, nel ruolo di presidente della Commissione sanità, ho accompagnato e supportato i passaggi che hanno permesso al policlinico – conclude – di cambiare per arrivare a dare a Siena, alla sua storia, la sanità che merita”.