Toscana :  cannabis terapeutica , sì  dal consiglio regionale alla legge per formazione professionale personale sanitario

Promuovere un’adeguata formazione sull’utilizzo dei farmaci cannabinoidi per finalità terapeutiche da parte del personale dipendente o convenzionato del sistema sanitario regionale. Questo l’obiettivo della legge approvata in aula all’unanimità, illustrata dal presidente della commissione sanità Enrico Sostegni (Pd) e nata su proposta del consigliere Jacopo Melio (Pd).  “L’atto – spiega Sostegni – nasce da una precisa volontà di agevolare la conoscenza dell’uso dei farmaci cannabinoidi, introduce una norma sulla formazione continua del personale sanitario” e  modifica la legge regionale 18 del 2012. Si dispone che la Commissione regionale per la formazione sanitaria possa formulare proposte dirette a promuovere l’inserimento della materia nella programmazione della formazione continua regionale, di area vasta e aziendale. Un altro tema evidenziato, come sottolineato da Sostegni, è quello “della produzione della sostanza stessa che è stata introdotta con la mozione del consigliere Melio”.  Andrea Ulmi ha espresso con convinzione il voto favorevole della Lega sia alla proposta di legge che alla mozione. “Dal punto di vista politico  – ha detto – è una battaglia giusta e di civiltà, dal punto di vista medico è una sorta di nuova frontiera che stiamo raggiungendo”, “questa terapia deve essere messa nella disponibilità del bagaglio culturale medico ed è importante che venga conosciuta  in modo adeguato”. Secondo Jacopo Melio (Pd), “questa proposta di legge nasce per le persone che combattono malattie devastanti, degenerative o croniche e che necessitano di farmaci salvavita dei quali non si ha, purtroppo, una sufficiente disponibilità, perché quella quota spesso non viene fornita per una barriera culturale. La Toscana, con lo stabilimento chimico farmaceutico militare dimostra di essere  la regione più avanzata sul fronte della cannabis terapeutica ma non tutti i medici sono propensi a prescriverla”. Melio sostiene la necessità  di “superare le resistenze dal punto di vista medico scientifico”. Il consigliere spiega che collegata alla proposta di legge c’è una mozione, della quale è primo firmatario, sull’aumento della produzione interna di cannabis per uso terapeutico in Italia “perchè – aggiunge- quella che la Toscana riesce a produrre, anche se aumentata negli ultimi anni, resta comunque insufficiente a coprire l’intera domanda”. La mozione impegna la Giunta ad attivarsi, nei confronti del ministero competente, al fine di adottare “misure finalizzate all’implementazione della produzione della cannabis terapeutica attraverso il potenziamento dei luoghi già autorizzati, e in particolare dello stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, nonché valutando di attivare nuovi poli produttivi, in modo da garantire una maggiore copertura del fabbisogno interno”.  Anche Diego Petrucci di FdI ha espresso voto favorevole, ribadendo che “questo tema non ha niente a che vedere con la liberalizzazione delle droghe leggere; si parla di cannabis medica “. Anche  Maurizio Sguanci ha espresso voto favorevole  di Italia Viva. I prodotti derivati dalla cannabis – ha detto – danno giovamento a molte persone affette da malattie neurologiche, da sclerosi multipla, da sola, alzahimer, malattie oncologiche per la terapia del dolore”.  Infine Irene Galletti (M5S) ha ribadito  “che l’uso della cannabis per uso terapeutico deve diventare una risorsa sempre più in uso nel sistema sanitario toscano”. Non si tratta solo di un’opzione terapeutica” ma “può cambiare la vita delle persone, ecco perché non devono essere fatti riferimenti ideologici di alcun genere”. Galletti ha ricordato l’emendamento presentato e accolto che “va ad incidere sulla possibilità dell’utilizzo di cannabis a scopi terapeutico da parte di privati”.