Toscana : cereali; decreto ministeriale per semina 60 mila ettari nella regione,  Presidente Coldiretti Filippi: “deroga va estesa anche al 2023 per consentire programmazione colture cerealicole”

Via libera alla deroga che consente in Toscana la semina di quasi 60 mila ettari per sopperire alla mancanza di approvvigionamento di colture cerealicole a causa del conflitto in Ucraina. I terreni a maggese che potranno essere coltivati sono distribuiti su tutto il territorio regionale e principalmente in provincia di Grosseto 16 mila ettari, Siena 15 mila ettari, Firenze 8 mila ettari, Pisa 7 mila ettari, Livorno 2,7 mila ettari, 1,2 mila ettari Lucca. A dirlo è Coldiretti Toscana in merito alla pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale del decreto firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli che rende operative le deroghe ai regolamenti comunitari sulla PAC per ottenere il pagamento di inverdimento (greening). Sono oltre 200 mila gli ettari a livello nazionale potranno quindi essere riammessi nella filiera produttiva ed essere coltivati, contribuendo così ad aumentare il potenziale di produzione agricola destinata all’alimentazione umana e del bestiame e contrastare il forte aumento dei prezzi delle materie prime e degli impatti su domanda e offerta dei prodotti agricoli, innescati dall’invasione russa dell’Ucraina. “Lo sblocco di 60 mila ettari di terreni nella nostra regione, che potenzialmente potrebbero garantire 1,5 milioni di quintali di cereali in più, è un primo importante passo verso la riduzione della nostra dipendenza dall’estero dei cereali. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – La deroga temporanea alla Pac, da noi richiesta e sostenuta, dovrà essere estesa anche alla prossima annata agricola per sviluppare appieno il suo potenziale consentendo alle imprese agricole di programmare tutte quelle colture cerealicole autunno invernali come il grano duro. La deroga è infatti arrivata nel solo nel mese di aprile quando la semine del grano era già stata effettuata. In Toscana, e così come in tutto il paese, c’è disponibilità di terreni che possono consentirci di aumentare la produzione interna e ridurre il gap così come ci sono aziende pronte a tornare a seminare cereali attraverso la stipula di contratti di filiera che garantiscano una giusta remunerazione agli agricoltori e una fornitura certa a pastifici e trasformatori. Solo così possiamo difenderci dalle speculazioni e puntare alla sovranità alimentare nell’arco di due-tre anni”.