Toscana: cimice asiatica; interrogazione capogruppo regionale FI Marchetti,” invasione alle porte anche in Toscana. Siamo pronti a proteggere la nostra agricoltura?»

«Cimice asiatica, l’invasione è alle porte anche in Toscana dove i primi avvistamenti si sono registrati a Nord del territorio regionale ma anche a Lucca, Pisa, Livorno e fino all’alta Maremma. I dati Ispra sono allarmanti, poiché nelle zone già colpite i raccolti hanno subito flessioni anche del 90%. Mangiano tutto: frutta, verdure, piante ornamentali. Mettono in ginocchio attività agricole, vivaistiche, silvicolo-rurali in genere. Compromettono habitat ed ecosistemi. In Emilia Romagna si è appena tenuto il tavolo di emergenza tra Regione, Prefettura di Bologna e agricoltori. La Toscana è pronta ad affrontare il nuovo invasore alieno, o come al solito aspetta che si generi l’emergenza per poi rincorrerla?»: a domandarselo, traducendo il quesito nelle vesti formali di un’interrogazione a risposta scritta, è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti che ha preso visione della nota di allarme diffusa il 3 ottobre scorso dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) circa l’espansione di areale dell’insetto alieno dal Piemonte e dall’Emilia Romagna anche al centro Italia, con segnalazioni in tutte le regioni italiane, Toscana compresa.«L’insetto in questione – spiega Marchetti – si chiama Cimice marmorata asiatica, Halyomorpha halys e la sua alta pericolosità risiede sia nel fatto che è polifago e mangia quasi tutto quel che vegeta, sia nella sua alta capacità di sviluppo demografico, con due cicli riproduttivi annui in Italia a colpi di 200 uova per femmina alla volta. La sua ‘scheda segnaletica’ è stata redatta anche dal nostro sistema fitosanitario regionale, con tanto di modulistica per le segnalazioni. Ebbene: qual è lo stato attuale della diffusione dell’insetto? Lo domando perché su questa cimice i fitosanitari non sono molto efficaci. Ne andrebbero impiegati, me lo dice Ispra, io non sono un tecnico, di quelli ad ampio spettro non compatibili ad esempio con le colture biologiche. L’Istituto indica come via privilegiata le difese meccaniche, reti di protezione, ma soprattutto l’immissione di antagonisti anch’essi alloctoni, ovvero le vespe samurai. Dal 20 settembre scorso, con l’entrata in vigore del Decreto del Presidente della Repubblica 102/2019, è possibile ottenere l’autorizzazione anche per questo tipo di rilasci. Ma comunque si intenda procedere: siamo pronti? Si è data sufficiente informazione? Come? E qual è, ad oggi, lo stato di diffusione rilevato per la specie Cimice marmorata asiatica? Quali eventualmente i danni già patiti dalle nostre erbe e piante, dai nostri raccolti, vivai, habitat ed ecosistemi?»