Toscana: consiglio regionale approva a maggioranza le norme in materia di sicurezza urbana integrata e polizia locale con gli emendamenti  presentati da Italia Viva.  Stefano Scaramelli e Massimo Baldi (Italia Viva): “Valorizzazione della polizia locale, videosorveglianza, sistemi informativi integrati”

“Il controllo del territorio, la prevenzione della criminalità, la qualità dello spazio urbano ma anche il presidio sociale, culturale e commerciale al centro delle nuove norme in materia di sicurezza urbana integrata e polizia locale. Un modello che la Toscana prova a creare sulla sicurezza entrando nel merito del tema. La sicurezza non è né di destra né di sinistra, è un diritto dei cittadini. In particolare dei più deboli, dei più vulnerabili che vivono le fragilità oggettive prodotte da una società così complessa. Non solo la politica, ma anche gli operatori della sicurezza, gli enti locali, le associazioni e la società tutta devono occuparsi della tutela di questo bisogno collettivo. Nelle prossime settimane proveremo a fare un ulteriore scatto in avanti. Grazie ai nostri emendamenti la legge approvata contribuisce ad aumentare la sicurezza e accompagna l’aumento dello stanziamento sulla sicurezza inserito nell’ultimo Bilancio regionale con 800 mila euro”. A dirlo Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale. La nuova legge sulla sicurezza ha visto il lavoro attento e puntuale del Consigliere regionale di Italia Viva Massimo Baldi che spiega: “con i nostri emendamenti abbiamo sottolineato l’importanza di inquadrare tra gli interventi regionali anche la realizzazione di sistemi informativi integrati e di videosorveglianza sui fenomeni di criminalità, inciviltà e disordine urbano diffusi. Grazie al nostro lavoro, la legge oltre che sull’educazione alla convivenza è rivolta anche – continua Baldi – alle azioni che si riferiscono al mantenimento e alla cura del decoro urbano. In particolare valorizza il ruolo e le attività della polizia locale nel territorio regionale attraverso più strumenti. Uno di questi è la promozione della creazione di gruppi interni di autoaiuto e l’attivazione di sportelli di ascolto, anche attraverso convenzioni con altri soggetti, per fornire, se necessario, supporto psicologico agli operatori di polizia locale colpiti da eventi traumatizzanti che potrebbero coinvolgerli”.