Toscana: Consiglio regionale approva all’unanimità la legge su prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo .  Capogruppo IV Scaramelli, “giovani e istituzioni protagonisti di un nuovo processo formativo e culturale”

“La vulnerabilità di una ragazza o di un ragazzo può essere lesa anche fra le mura di una cameretta, il luogo privato per eccellenza dei giovani, che, oggi a differenza del passato, non è più un rifugio contro gli atti di bullismo, diventato cyberbullismo. La Regione Toscana con questa legge ha il merito di affrontare un tema delicato e spinoso come questo promuovendo azioni di prevenzione e di contrasto al bullismo e al cyber bullismo. La legge ha particolare attenzione verso la società tutta: le istituzioni, le scuole, i luoghi i aggregazione giovanile, gli ambiti sportivi. I giovani sono gli attori protagonisti di questa legge, possono contribuire in maniera fattiva alla tutela e alla valorizzazione della crescita educativa, sociale e psicologica di loro stessi e delle loro famiglie”. Con queste parole il presidente della Commissione sanità e politiche sociali Stefano Scaramelli e capogruppo di Italia Viva, è intervenuto in Consiglio regionale in merito alla legge approvata oggi all’unanimità. “La vulnerabilità dei giovani – continua Scaramelli – può trovare risposte nel processo formativo e culturale a cui questa legge darà avvio, anche attraverso la creazione di sportelli pedagogici, un numero verde che sarà attivo a breve e la velocità con cui i ragazzi stessi potranno segnalare atti di bullismo e cyber bullismo a cui assistono. Nelle chat, in rete, nelle squadre sportive, nei centri di aggregazione i ragazzi saranno sentinelle e potranno trovare le istituzioni e le proprie famiglie e istruttori al loro fianco. Ecco perché la legge prevede uno scatto formativo e culturale che coinvolge non solo loro ma anche gli adulti, insegnanti, genitori, allenatori, educatori che devono apprendere come gestire e assumere responsabilità di fronte a questi drammatici episodi che sconvolgono la vita dei giovani. Se il bullismo è sempre esistito oggi forme subdole e dalle quali è impossibile fuggire, quelle legate ai nuovi strumenti di comunicazione, richiedono un’attenzione e una conoscenza maggiore che non può prescindere dall’uso consapevole di questi mezzi”.