Toscana : Consiglio regionale approva legge su “Custodi della Montagna”; Fantozzi (Fdi), “una proposta di legge che rappresenta un segnale importante verso realtà isolate e disagiate”. Galletti (M5S): “grazie a noi l’efficacia di questa legge potrà essere misurata e valutata dai beneficiari”

 Positivi i giudizi di Fratelli d’Italia con Vittorio Fantozzi e di M5S con Irene Galletti sulla nuova legge  a favore delle popolazioni della montagna. “In Consiglio Regionale – ha detto Fantozzi – è stata votata una proposta di legge importante, che prevede agevolazioni per chi intende aprire un’attività imprenditoriale in montagna così da contrastarne lo spopolamento e rivitalizzarne il tessuto sociale ed economico. Frutto di un’approfondita discussione compiuta nelle Commissioni Attività Produttive e Aree Interne, questa proposta, che adesso diventa legge, non risolve tutti i problemi tipici delle zone più isolate e disagiate della Toscana ma costituisce un segnale importante di rinnovata attenzione verso realtà fino ad oggi decisamente trascurate .  Al testo, formalmente presentato dai Consiglieri del Pd Ceccarelli e Puppa, io come Fratelli d’Italia e la collega Elena Meini della Lega abbiamo lavorato contribuendo, con suggerimenti ed emendamenti, a migliorarne un’impostazione originale un po’ troppo dirigista e limitante”. Secondo la Capogruppo del Movimento 5 Stelle, Irene Galletti, “con questa legge si prova a dare una forma di sostegno alle zone periferiche della Toscana. Un atto dovuto. Però dobbiamo anche essere onesti, e ammettere che con questa legge non risolveremo i problemi principali della montagna. Quelli si risolvono con infrastrutture fisiche come strade, ponti; oppure con infrastrutture digitali, portando quella connessione che ancora manca in molte aree della nostra regione, al punto che la didattica a distanza ne è uscita fortemente penalizzata in questi ultimi due difficili anni di emergenza sanitaria.Mancano anche le strutture scolastiche: molti plessi non hanno palestre e neppure gli spazi idonei per effettuare altri tipi di attività oltre a quella fisica; e anche i presidi sanitari sono in sofferenza depotenziati nel corso degli anni o addirittura chiusi, laddove sarebbero stati invece molto utili nella gestione della fase più acuta della pandemia.Lo smantellamento della sanità territoriale ha reso alcuni presidi periferici meno appetibili da parte della cittadinanza per i servizi di salute ordinari, ma anche sgraditi al personale sanitario per un’ipotesi di carriera. Qualcosa avvenuto non per caso, ma che è imputabile a precise scelte politiche favorite dalla maggioranza che ha governato nella precedente legislatura e che sta governando ancora oggi.”