Toscana: Coronavirus, da venerdì 24 aprile consentita la vendita di cibo da asporto. Soddisfazione della Confcommercio

di Chiara Bini

Da venerdì 24 aprile in Toscana ristoranti e locali che somministrano alimenti potranno vendere cibo da asporto.Lo dispone l’ordinanza firmata dal presidente Enrico Rossi, la numero 41.La vendita da asporto, che potranno effettuare tutti i ristoranti e i locali, anche artigianali, dovrà essere effettuata previa ordinazione on-line o telefonica. I locali che vendono il cibo dovranno garantire che gli ingressi per il ritiro dei prodotti ordinati avvengano solo per appuntamenti e dilazionati nel tempo. Questo per evitare sia assembramenti all’esterno sia all’interno del locale, dove sarà consentita la presenza di un cliente alla volta.Ogni cliente inoltre dovrà permanere all’interno del locale il tempo strettamente necessario alla consegna e al pagamento dei prodotti.Resta invece sospesa per i ristoranti ogni forma di consumo sul posto.Dunque l’ordinanza 41 torna a confermare la possibilità di vendite di semi, piante, fiori ornamentali e piante in vaso anche negli esercizi commerciali specializzati (quanto stabilito nell’ordinanza 30).Così come conferma la possibilità di vendere calzature per bambini sia all’interno dei negozi specializzati in abbigliamento per bambini che nei negozi che commercializzano esclusivamente calzature per bambini.Ribadisce che è consentito agli impianti di distribuzione di carburante funzionanti con la presenza del gestore di determinare liberamente l’orario del servizio e derogare a quanto previsto dall’articolo 96, comma 2, della legge regionale Toscana 62/2018 in ordine all’obbligo della presenza del gestore nelle fasce orarie di garanzia.Si conferma anche che il 25 aprile e il 1 maggio tutti gli esercizi resteranno chiusi come previsto dall’ordinanza 37. La presidente di Confcommercio Toscana Anna Lapini (foto) e il presidente regionale di Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi)-Confcommercio Aldo Cursano  hanno espresso la loro piena e totale soddisfazione per l’ordinanza della Regione Toscana :“una battaglia determinante per la nostra categoria, vitale in questo momento di lockdown e di pressoché totale inattività del mondo della ristorazione della somministrazione in genere.Affiancando l’asporto alla consegna a domicilio, già possibile oggi ma estremante impegnativa ed onerosa, si “riaccendono” le cucine e si rimette in moto un po’ di occupazione, fornendo un servizio essenziale a consumatori e famiglie”.