Toscana; Coronavirus e Cassa integrazione in deroga; assessore Grieco “da oggi  via alla comunicazione settimanale dei dati”

di Marco Ceccarini

Da martedì 31 marzo a mercoledì 8 aprile sono pervenute alla direzione Lavoro della Regione Toscana ben 19 mila 686 richieste di autorizzazione alla cassa integrazione in deroga da parte di aziende aventi unità produttive in Toscana.“Con oggi diamo il via a una comunicazione ciclica, settimanale, in modo da dare la misura dell’andamento delle richieste della cassa integrazione in deroga”, ha affermato l’assessore a Lavoro, formazione ed istruzione della Regione Toscana, Cristina Grieco, che pggi, venerdì 10 aprile, attraverso un video diffuso su Facebook, ha fornito i dati relativi al primo periodo, cioè fino all’altro ieri.“Questo è anche un modo per dare una regolarità informativa al di là di altre diffusioni di dati che possono essere fornite per motivi contingenti”, ha aggiunto l’assessore regionale Grieco.La provincia in cui si sono avute più domande, secondo questa prima statistica, è quella di Firenze, dove le domande sono state 5083, seguita dalla provincia di Pisa con 2184 domande, da quella di Lucca con 2122, dalla provincia di Livorno con 1973 e quindi tutte le altre fino ad arrivare alla provincia di Massa Carrara, con il minor numero, dove le domande presentate sono state 1092. Altre 244 sono inoltre le domande, relative ad aziende od imprese con sede sempre nel territorio regionale, che sono state presentate fuori Toscana. Il numero medio giornaliero delle domande inviate, ad ogni modo, è di 2187.Il numero di lavoratori coinvolti, secondo il primo report, sono invece 44122. Di questi, 11080 attengono alla provincia di Firenze, 5064 a quella di Pisa, 4948 alla provincia di Lucca, 4416 a quella di Livorno ed a seguire a tutte le altre province, fino a quella di Massa Carrara che, con 2365 lavoratori, è la provincia in cui si è registrato il minor numero di richieste per singoli dipendenti. I giorni di cassa integrazione per ogni lavoratore sono in media circa 28. Si oscilla, in realtà, dai circa 31 giorni chiesti mediamente per ogni lavoratore della provincia di Prato ai circa 25 della provincia di Pistoia.