Toscana: Coronavirus; Italia Viva , “risposta sanitaria ed economica viaggino insieme. Apriamo subito le aziende con intelligenza”.Intervento congiunto di Italia Viva: l’europarlamentare Nicola Danti, l’assessore regionale Stefania Saccardi e i consiglieri regionali Stefano Scaramelli, Titta Meucci e Massimo Baldi

“L’ottima risposta sanitaria fornita dalla nostra Regione in merito all’emergenza Coronavirus deve viaggiare insieme ad una adeguata e coraggiosa risposta di ripartenza economica e sociale.  Non possiamo, non dobbiamo, morire di Covid 19 ma sarebbe ugualmente irresponsabile morire di fame per assenza di lavoro e affamare le prossime generazioni. I cittadini hanno diritto a realizzarsi umanamente, professionalmente, produrre reddito. La ricetta del reddito di cittadinanza, della decrescita felice, non può essere esaustiva, tutt’altro. La nostra idea sulla ripartenza si fonda sulla crescita responsabile. Il Governo e le circostanze hanno chiesto a tutti un grande sacrificio, in primis al personale sanitario e ai lavoratori che non si sono mai fermati, alle famiglie che sono rimaste a casa, ai volontari, a tutti. La Toscana ha risposto bene, ora però tocca alla politica dare a tutte queste persone un orizzonte di ripartenza, chiaro, calendarizzato, qualcosa che veramente trasformi in concretezza la speranza di ripartire.   Proponiamo di andare oltre i codici Ateco e i lacci della burocrazia. In Toscana le aziende che sono in regola con mascherine, guanti, distanze di sicurezza e sistemi di controllo come la sanificazione degli ambienti due volte al giorno, screening sierologico due volte al mese (il costo si aggira sui 20 euro), dovrebbero poter riaprire oggi, subito, senza nessuna distinzione merceologica, per altro non prevista dal codice del commercio, e quindi del tutto illegittima. Ogni giorno di ritardo determina perdita di competitività del sistema produttivo, in primis in relazione all’export, nel sistema del piccolo commercio e artigianato, così come dei singoli professionisti. Pensiamo, ad esempio, ai distretti produttivi regionali dalla moda alla meccanica, dalla camperistica al turismo, dal cuoio alla pelletteria, settori che hanno retto negli anni e valorizzato processi di globalizzazione e che, in forte unità con il mondo del lavoro, sarebbero oggi già in grado di garantire la sicurezza del proprio personale e la ripresa delle loro attività. Coloro che sono in questa situazione e lavorano nella competizione internazionale devo poter riaprire subito. L’intelligenza della riapertura, la programmazione seria, puntuale, ravvicinata delle attività può consentire alla nostra Regione di salvare migliaia di posti di lavoro.Se non riapriamo con intelligenza le attività, la perdita di lavoro non sarà solo monetaria ma anche un fattore di umiliazione, che è il contrario della dignità del lavoro. Un’umiliazione per tutti coloro che non sapranno come dire ai propri figli che non sanno come portare avanti la vita familiare, la spesa, le aspettative di realizzazione personale e di futuro. Ha futuro un Paese, come un Governo, solo se è in grado di costruire il futuro. In questa prospettiva il capitolo scuola assume una centralità assoluta, dalla necessità di avviare immediatamente i lavori per le ristrutturazioni e la messa in sicurezza degli edifici al no convinto al tutti promossi che aprirebbe la porta alla distruzione della responsabilità individuale, a uno Stato padrone che soverchia l’individuo. È sempre più impellente la discussione sull’intelligenza della riapertura che deve avvenire subito. Determinare e produrre reddito, stimolare la produzione intelligente, l’ingegno toscano e aprire la via a un nuovo risorgimento intellettuale e artigianale”.