Toscana: dopo elezioni amministrative;  on. Mugnai (FI), “prendo io la responsabilità di non essere riuscito ad impedire candidature e soprattutto metodi che ero convinto ci avrebbero portato alla sconfitta”. Sen. Mallegni e Marchetti (FI),«stop battibecchi, avanti con condivisione ed unità verso scelte giuste.La fiducia è una candela: si consuma rapidamente»

Il coordinatore regionale di Forza Italia on. Stefano Mugnai ,il Vicecoordinatore vicario  sen. Massimo Mallegni  e il Capogruppo di Forza Italia in Regione Toscana Maurizio Marchetti sono intervenuti con diverse dichiarazioni a commento dei risultati  delle elezioni amministrative. “Purtroppo si votava in quasi 190 Comuni toscani e ne abbiamo vinti solo una ventina (5 su 35 sopra 15.000 abitanti). Fa male – dice Mugnai – aver perso ed aver perso male nei tre comuni capoluogo. Fa male aver perso dopo che per 4 anni in Toscana avevamo vinto come mai era accaduto. So bene che il ‘nuovo’ ha sempre maggiore appeal del ‘vecchio’. Ma la realtà ci dice che il ‘vecchio’ centrodestra in Toscana ha vinto in quattro anni 6 comuni capoluogo sui 7 che erano andati al voto, tanti altri Comuni, addirittura due Province. Invece il ‘nuovo’ centrodestra assiste alle vittorie del Pd nelle tre città più grandi della nostra regione ed in una marea di altri Comuni. «Il ‘vecchio’ centrodestra, quello che fino all’anno scorso ha dato la paga al Pd, era unito e coeso e aperto alla civicità con candidati vincenti, al di là delle singole appartenenze partitiche, perché espressione ed interpreti delle comunità da amministrare. Questo legame diretto con il corpo elettorale, che dà autonomia alle scelte territoriali, diventa essenziale in Toscana per costruire una vincente alternativa di governo al sistema di potere sella sinistra. Bene, a questo punto del ragionamento dovrebbe scattare il gioco dell’attribuzione delle responsabilità. Ma è un gioco che non mi è mai piaciuto granché, lo lascio ad altri. Anzi me la prendo io la responsabilità, la responsabilità di non essere riuscito- aggiunge Mugnai – ad impedire candidature e soprattutto metodi che ero convinto ci avrebbero portato alla sconfitta. Troppa semplificazione, troppa distanza dai territori, troppa presunzione e arroganza, troppo affidamento al vento nazionale, troppi ultimatum, troppi pochi contenuti… non che non l’abbia detto. Ma evidentemente non l’ho detto abbastanza o non ho avuto abbastanza forza per farlo capire agli altri leader del centrodestra regionale. Persone di grande capacità politica, persone insieme alle quali vorrei realizzare il sogno di sconfiggere la sinistra alle regionali del 2020. Cosa che può accadere, che è nelle nostre possibilità, a patto che si faccia tesoro dei tanti, troppi, errori commessi da un anno a questa parte.» Secondo il sen. Malegni e Maurizio Marchetti “l’esito di queste ultime elezioni chiarisce, semmai ce ne fosse stato bisogno, – dicono – che il Cittadino è capace di discernere e di esprimere, nello stesso giorno e nella stessa cabina elettorale, un voto politico ed uno amministrativo diversi, a volte opposti.Resta il fatto che gli elettori credono nel centrodestra, ma allo stesso tempo non hanno apprezzato alcune scelte di candidati operate dalla coalizione. In Toscana, per vincere e sfidare la sinistra in alcune sue ex roccaforti, c’è bisogno, ora come in passato, di una forte condivisione, di unità e soprattutto di candidati dalla intensa carica elettorale e personale.Qualcuno, come accadeva ai tempi del Msi, si accontenta di aver eletto dei consiglieri comunali che, purtroppo, con la legge elettorale maggioritaria che elegge i sindaci, avranno un ruolo inesistente ed ininfluente. Potranno semmai operare come megafono per questioni politiche, utili solo ai candidati per le varie elezioni, regionali e nazionali, che si andranno a svolgere nei prossimi cinque anni.I nostri concittadini hanno affermato, con il loro voto, che desidererebbero farsi governare dal centrodestra, ma a condizione che i candidati siano quelli giusti. Non sprechiamo tempo a battibeccare, anche in modo assai scomposto tra noi. La fiducia è come la candela concludono –  si consuma rapidamente».