Toscana : elezioni regionali; Giacomo Grazi (Pd),”la mossa di Renzi di uscire dal Pd e creare un nuovo partito sinceramente non la condivido, la ritengo sbagliata e non credo che la scissione di Italia Viva porterà più voti al centrosinistra. Speriamo che la Valdichiana senese possa avere un proprio candidato forte e che nasca da un ragionamento politico”

Di Fabrizio Camastra

Il 20 e 21 settembre prossimo si voterà per le Regionali. In Toscana è da tempo definita la candidatura di Eugenio Giani per il Centrosinistra. In questi giorni il centrodestra ha ufficializzato la candidatura di Susanna Ceccardi. La campagna elettorale lentamente entra nel vivo, Covid 19 permettendo. Sarà un’estate calda, anomala per l’emergenza della pandemia. La campagna per le regionali probabilmente ci restituirà un po’ di sana normalità. Abbiamo incontrato Giacomo Grazi nella sua veste di coordinatore del più grande comitato a sostegno della candidatura di Eugenio Giani. Un comitato che va dalla montagna (Amiata) alla Val d’Orcia e prende tutta la Valdichiana, sia senese che aretina.

D. Lei è il coordinatore del comitato elettorale più grande di Toscana, di sostegno ad Eugenio Giani, con la candidatura della Ceccardi per il centrodestra si può dire che a questo punto la campagna inizia ad entrare nel vivo.
R. Noi ,quanto fatto in questi giorni dal centrodestra con la candidatura della Ceccardi, si è fatto già qualche mese, prima che scattasse l’emergenza Covid – 19 per intenderci. Da coordinatore del Comitato Val d’Orcia – Amiata – Valdichiana senese aretina avevamo già impostato delle date che purtroppo abbiamo dovuto annullare. Tra poco ripartiremo con una formula un po’ diversa, casomai facendo incontri con meno partecipanti ma più frequenti, più serate in più comuni per intenderci. Abbiamo tre mesi e ci lavoreremo, come è nel nostro modo di intendere e fare la politica. Devo aggiungere che Eugenio Giani è una candidatura da noi fortemente sostenuta.

D.State lavorando per le candidature, tre uomini e tre donne. Certamente il quadro è da delineare, ma di Simone Bezzini può farci anticipazioni ? Si può dire che lui sarà candidato certamente ?
R.La certezza si ha solo quando vedremo le liste. Io posso dire che Simone è un uomo politico corretto, e lo è sempre stato anche nei confronti di chi cinque anni fa non lo ha sostenuto. Tra questi certamente ci sono io, ma devo testimoniare che in questi anni di mandato Bezzini c’è sempre stato in tutte le battaglie che l’Amministrazione ed il partito di Torrita ha affrontato. E aggiungo che non è stato facile in questi anni stare vicini al partito di Torrita e a me.

D.Certo, in questi ultimi anni si può ben dire che avete dettato l’agenda politica del territorio, condizionando anche la politica provinciale. Lei ammette che cinque anni fa non era per Bezzini, infatti sosteneva Stefano Scaramelli che oggi non è più nel Pd ed è ufficialmente candidato di Italia Viva, del quale per affermazione di Matteo Renzi è la punta di diamante e sicuramente avrà un posto in giunta regionale. Che idea si è fatto di queste affermazioni, lei che è stato renziano della prima ora.
R.Questa mossa di creare un nuovo partito non l’ho capita. Io preferisco restare nel Partito Democratico perché come ho sempre detto ci credo. La mossa di Renzi di uscire dal Pd e creare un nuovo partito sinceramente non la condivido, la ritengo sbagliata e non credo che la scissione di Italia Viva porterà più voti al centrosinistra. Devo dire che per quanto uno è punta di diamante non è detto che debba avere necessariamente garantito un posto in giunta. Alla fine ciò che conteranno saranno i numeri e i numeri passano per le votazioni. Ad oggi siamo nella fase di costituzione delle liste elettorali non della giunta regionale.

D.Cinque anni fa Stefano Scaramelli prese una enormità di voti, si parlò di ‘Scaraboom’. Pensa possa ripetersi tale successo di voti per l’ex sindaco di Chiusi?
R.Innanzitutto bisognerà vedere se Scaramelli sarà candidato nel collegio di Siena. Nel caso, dubito che Scaramelli prenderà i 15mila e rotti voti che prese cinque anni fa. Dubito, perché all’ora c’era l’onda lunga del governo Renzi e c’erano sostenitori di Scaramelli che lo hanno molto aiutato, che poi non lo hanno seguito nella scelta di lasciare il Pd per andare a costituire un nuovo partito, tra questi tanti Sindaci, come me, che cinque anni fa andarono casa per casa a fare campagna elettorale.

D.Il recente passaggio di Renzi in Valdichiana ha fatto registrare  l’assenza gli amministratori locali e di imprenditori. Come analizza questa situazione.
R.Si, non c’erano amministratori, Sindaci, anche perché non sono stati molti gli amministratori locali che hanno seguito Renzi nel suo nuovo progetto politico. E non c’erano nemmeno imprenditori perché la gente nella vita la puoi fregare una, due, tre volte, ma poi alla fine ti presenta il conto della fregatura che gli hai dato.
La politica di risposta alla crisi economica e finanziaria del 2008 ha spostato risorse in direzione dei grandi agglomerati urbani, lasciando impoverire i territori marginali e di provincia. L’esperienza del Covid 19 ci insegna che vivere dove c’è meno concentrazione urbana può essere più sicuro.  Giani ha promesso di riservare particolari attenzioni ai territori marginali, alla Toscana diffusa, sta a voi dare man forte a tali promesse eleggendo in regione rappresentanti forti di queste realtà che abbiano visioni aperte.   Giusto, i comuni più piccoli sono stati messi al centro delle politiche di Giani, per l’importanza del turismo e tutto ciò che di bello c’è in campagna e nelle zone diffuse come quelle che sono parte del Comitato Elettorale che coordino. Speriamo che la Valdichiana senese possa avere un proprio candidato forte e che nasca da un ragionamento politico.

D.Secondo Lei, Bettollini ha sbagliato a non essere presente alla visita di Renzi, a non salutarlo con la fascia. Lei ci sarebbe andato?
R.Italia Viva dovrebbe appoggiare Giani, e forse per questo nessuno avrebbe rinfacciato a Bettollini la presenza qualora fosse andato all’appuntamento politico organizzato nel suo comune. Detto questo bisogna puntualizzare che nell’occasione Bettollini non avrebbe dovuto e potuto indossare la fascia del sindaco per un evento non istituzionale, perché Renzi è venuto in Valdichiana a presentare un libro e oggi Renzi è l’esponente di un partito. Io nei panni di Bettollini avrei fatto uguale.