Toscana: Fit-Cisl, 15 treni fermi in attesa di collaudo. “E’ una delle conseguenze della fallimentare creazione di Ansfisa, l’agenzia che ha assorbito la storica Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria di Firenze, mischiando ferrovie, strade e infrastrutture”

Una quindicina di treni Rock per il trasporto regionale già pagati (9 milioni a treno) bloccati e una struttura, la ex Agenzia nazionale per la sicurezza ferroviaria (ANSF) di Firenze, che viaggia a scartamento ridotto, per mancanza di indirizzi precisi. Sono i risultati fallimentari della creazione nel dicembre 2018 di ANSFISA, l’Agenzia nazionale della sicurezza stradale, delle infrastrutture e delle ferrovie, che doveva assorbire le competenze dell’agenzia fiorentina e occuparsi anche di strade e infrastrutture. “Da allora però – denuncia il segretario generale della Fit-Cisl Toscana, Stefano Boninon si è vista traccia delle 200 persone in più che l’allora ministro Toninelli aveva promesso per integrare quelle già in forza per il servizio ferroviario, 60 a Firenze e 50 a Roma. Anzi, alcune figure del comparto ferroviario sono state destinate al settore stradale, sguarnendo un settore fondamentale e non inserendo specifiche competenze per le nuove attività.”“L’ANSF – ricorda Boni – con sede operativa e istituzionale a Firenze, aveva molti compiti: rilascio dei certificati di sicurezza alle imprese di trasporto; verifiche, certificazione e collaudo sul materiale rotabile; vigilanza sull’infrastruttura di Rfi e sulle reti regionali; ruolo di regolatore del sistema ferroviario, in quanto deputata alla stesura dei regolamenti, a innovazioni tecnologiche e cambiamenti delle condizioni del sistema di trasporto.”“Oggi la struttura fiorentina, che fu fiore all’occhiello nella sicurezza ferroviaria, sembra smarrita, senza indirizzi precisi e obiettivi da raggiungere, depauperata di alcune professionalità. In particolare il collaudo del nuovo materiale rotabile è in forte ritardo. Una quindicina di nuovi treni Rock per il trasporto regionale, consegnati a Trenitalia e da questa girati alle Regioni (circa 9 milioni di euro a treno), non possono circolare perché l’agenzia non è riuscita ancora, per ragioni organizzative e di personale, ad effettuare il collaudo.”“Siamo convinti – continua Boni – che una struttura specifica per la sicurezza stradale sia necessaria, ma crediamo che mettere insieme strade e ferrovie si stia dimostrando un azzardo, che sta penalizzando entrambi i settori. Per questo chiediamo al Governo di correggere l’errore, dividendo le due competenze e riportando l’agenzia delle ferrovie a Firenze, naturale e storica collocazione, valutando un’altra sede per il settore stradale.”“Secondo noi è necessario rafforzare la struttura fiorentina con nuove assunzioni di personale e dedicare tutte le professionalità sul settore specifico, quello ferroviario, sull’infrastruttura ed in particolare sul collaudo del nuovo materiale rotabile. E sbloccare al più presto i treni fermi.”