Toscana : Giornata Braille; Presidente Giani “mi impegno perché alla Scuola cani guida arrivino anche risorse statali”

di Chiara Bini

La stamperia Braille più antica d’Italia, la Scuola cani guida di Scandicci, i tanti centri collegati alla Regione che praticano la riabilitazione visiva: la Toscana da sempre è riferimento e grande sostenitrice delle politiche per i ciechi e gli ipovedenti.  Nella giornata nazionale del Braille, il presidente Eugenio Giani ha celebrato questa tradizione  annunciando il proprio impegno affinché siano recepite le richieste avanzate dall’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti a proposito della scuola cani guida di Scandicci: superare il confine regionalistico e ottenere le risorse pubbliche direttamente dallo Stato.   “Assicuro l’impegno richiesto sia a proposito della Scuola cani guida di Scandicci, un nostro fiore all’occhiello, confermando le risorse regionali,  sia a proposito del lavoro a livello di sollecitazione parlamentare per venire incontro alla richiesta appena avanzatami dal presidente nazionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti, Mario Barbuto, di ottenere risorse statali, utili e necessarie per il mantenimento della qualità delle attività della Scuola”.  L’annuncio è avvenuto durante la bella manifestazione avvenuta in Piazza Duomo davanti a Palazzo Strozzi Sacrati alla quale hanno partecipato oltre a a Giani e Barbuto, Massimo Diodati presidente del consiglio regionale toscano dell’UICI e la vicepresidente Elena Ferroni. Con loro, il consigliere delegato dal presidente Giani al terzo settore Massimo Pieri e alcuni rappresentanti delle famiglie che hanno in affido i cuccioli di Labrador che saranno addestrati a diventare cani guida. I cani guida già addestrati e le giovani leve sono stati gli altri  protagonisti della mattinata, che hanno animato con manifestazioni sotto l’attenta e amorevole guida degli addestratori della Scuola.   “E’ un momento importante – ha proseguito Giani -. Abbiamo il dovere morale di seguire i ciechi che qua a Firenze e in Toscana hanno vissuto negli anni una presenza attenta e feconda. L’Unione Italiana Ciechi è nata a Firenze cento anni fa grazie a Aurelio Nicolodi, e noi dobbiamo custodire il patrimonio che ci è stato consegnato restituendolo loro in servizi e in ciò di cui hanno bisogno. Per questo oggi celebro molto volentieri questa giornata e dico loro grazie per il contributo che danno con il loro ingegno e la loro partecipazione sociale. La loro azione contribuisce a dare il senso della Toscana terra di diritti, di civiltà, e depositaria del messaggio che ricorda che si lavora insieme senza  permettere che qualcuno rimanga indietro o da solo”.