Toscana : i consiglieri regionali Montemagni (Lega) e Fantozzi (FdI) chiedono , in due distinte dichiarazioni , la riapertura dei centri estetici

La capogruppo regionale della Lega Elisa Montemagni ha giudicato “ingiusto chiudere i centri estetici. E’ un duro colpo all’imprenditoria femminile.Hanno investito diversi soldi per mettere in massima sicurezza i loro locali ed ora si ritrovano a dover abbassare, a nostro avviso ingiustamente, le saracinesche.Ci riferiamo ai centri estetici che, a differenza dei parrucchieri e barbieri, con la zona rossa hanno dovuto sospendere ogni attività. Sinceramente non capiamo questa differenziazione fra le due categorie ed auspichiamo che ci possa essere un ripensamento a livello nazionale ed un impegno in tal senso anche da parte della Regione, dando il via libera anche a chi, dopo spese pure ingenti, si era messo nelle migliori condizioni per accogliere i clienti. Tante donne, visto che il settore è principalmente al femminile a cui viene, quindi, precluso di lavorare, nonostante il massimo impegno nell’adottare misure anti-Covid. Tra l’altro- ha concluso la capogruppo leghista questo stop, favorirà il fiorente mercato dell’abusivismo che, viceversa, va sempre contrastato.”. Per il vice-capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Vittorio Fantozzi, è necessario che “la Regione Toscana consenta la libera circolazione, anche in comuni differenti, per i clienti dei parrucchieri e chieda, nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni, di riaprire i centri estetici nelle zone rosse. I servizi alla persona sono caratterizzati da un vincolo fiduciario e non sono prestazioni sostituibili tra vari esercizi, non possono essere penalizzati dal divieto imposto alla clientela di potersi spostare da un comune all’altro. I parrucchieri adottano rigidi protocolli di sicurezza e rispettano le procedure. L’obbligo di accogliere clienti dietro appuntamento, elimina ogni possibilità di assembramento. Per i parrucchieri è importante non perdere la clientela fidelizzata ed evitare di aiutare il lavoro in nero. Altre regioni hanno già accolto le richieste delle associazioni di categoria, lo faccia anche la Toscana. Del resto, il Governo ha previsto la possibilità di fare la spesa in un comune diverso dal proprio, e allora perché la stessa possibilità non può valere per gli acconciatori?.E’ inoltre sbagliata la decisione del Governo di chiudere i centri estetici nelle zone rosse, tali esercizi vanno subito riaperti perché l’attività di estetica è da sempre accomunata all’attività di acconciatura. Hanno infatti lo stesso codice Ateco, servizi dei parrucchieri e di trattamenti di bellezza sono disciplinati a livello nazionale dalla stessa normativa. Con il passaggio in zona rossa, sono stati oltre 300 i saloni e centri estetici ad essere costretti ad abbassare le proprie saracinesche”.