Toscana: indagine conoscitiva su Rsa; Marcheschi (FdI),“è virtuoso il modello toscano, misto pubblico/privato, delle residenze sanitarie assistite. Le Rsa private alleviano i costi del pubblico e forniscono servizi imprescindibili per i nostri anziani”

dal Consigliere regionale Paolo Marcheschi (Fdi)  riceviamo e pubblichiamo

Come è emerso anche dalle audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva del Consiglio regionale sulle Rsa toscane, è virtuoso il modello toscano, misto pubblico/privato, delle residenze sanitarie assistite. Niente a che vedere con modelli, soprattutto di regioni del Nord, richiamati dal Governatore Rossi per demonizzare il settore privato. In Toscana il settore privato è elemento di eccellenza della sanità, per le case di cura, per il volontariato (Misericordia, ad esempio) che per le Rsa, che alleviano i costi del servizio pubblico e forniscono servizi e strutture che altrimenti i nostri anziani non potrebbero avere se tutto fosse demandato al pubblico. L’impatto della sanità privata in Toscana è fondamentale e va salvaguardato, sta poi alla sanità pubblica controllare i sistemi di accreditamento ed i sistemi di verifica dei protocolli . Durante la pandemia alcune Rsa private avevano adottato procedure anti-Covid anticipando le ordinanze regionali, a testimonianza che chi gestisce molte Rsa toscane sono imprenditori che sanno fare il loro mestiere offrendo un ottimo servizio. Le battaglie campali di Rossi e della Sinistra contro la gestione dei soggetti privati delle Rsa sono una follia, così come è una follia l’attribuzione di colpe ai gestori delle case di riposo private. Se ci sono state colpe sono attribuibili ai singoli esattamente come si sono registrate in strutture pubbliche. Nel programma del Centrodestra è ben evidente la valorizzazione del privato che fa risparmiare soldi alla sanità pubblica, se raggiungeremo il governo di questa regione andremo a rivedere il rapporto tra pubblico e privato per renderlo ancora più virtuoso. L’Associazione delle residenze anziani della Toscana, Arat, ha lanciato l’allarme sul rischio chiusure, per molte strutture, a causa dei costi elevati, carenze di personale e meno ingressi”.