Toscana : Italia Viva ha illustrato il rendiconto del gruppo; in 9 mesi 63 atti presentati. 11 mila euro ricevuti e dati al Consiglio regionale; è il finanziamento pubblico che il gruppo ha scelto di non spendere

Nove mesi di vita per Italia Viva in Consiglio regionale, oltre cento atti approvati, 63 dei quali presentati dal gruppo Italia Viva, più della metà approvati, nessuna assenza in Aula. Ecco i principali numeri presentati da Stefano Scaramelli, Titta Meucci e Massimo Baldi questa mattina a Palazzo del Pegaso. “Numeri che possono sembrare banali – ha detto il capogruppo di Italia Viva Stefano Scaramelli – ma dimostrano la coerenza e la serietà con cui abbiamo lavorato in questi mesi. Sono la dimostrazione che è possibile lavorare in coalizione, bene e produrre risultati. Abbiamo tenuto sempre le nostre posizioni politiche mantenendo ferma la disponibilità all’ascolto e al confronto. Oggi siamo tre consiglieri e l’assessore alla sanità, Stefania Saccardi, che ha lavorato con il presidente Rossi per affrontare la pandemia. Saremo in grado di raddoppiare la nostra presenza nella prossima legislatura. La sfida è andare in doppia cifra alle elezioni e essere determinanti per far vincere Eugenio Giani”. Un passaggio in conferenza stampa è stato anche sulla questione dei rimborsi, sulla quale era già intervenuto in Aula il Consigliere Baldi chiarendo la posizione di Italia Viva: “i vuoti legislativi si colmano con le leggi, altrimenti sono vuoti politici”. Italia Viva è l’unico gruppo che non ha utilizzato i finanziamenti assegnati a tutti i gruppi consiliari per rimborsi a vario titolo, dalle trasferte, alle collaborazioni passando per l’organizzazione di incontri istituzionali. “Diamo al Consiglio regionale, alle disponibilità pubbliche – ha detto Scaramelli – gli undici mila euro che abbiamo ricevuto. Siamo un gruppo piccolo, questa era la nostra dotazione. Nessuno di noi ha chiesto rimborsi e grazie all’impegno profuso anche dai nostri collaboratori siamo riusciti a non spendere le risorse che ci sono state assegnate d’ufficio in questi mesi. Non li abbiamo usati fino ad oggi per scelta politica. Un atto di coerenza, sobrietà e correttezza. È politica”. La vice presidente di Italia Viva Titta Meucci ha ricordato che il gruppo lascia anche due proposte di legge a futura memoria che non hanno trovato il tempo di essere inserite all’ordine del giorno dei lavori del Consiglio. “Nonostante i pochi mesi – ha detto Meucci – siamo riusciti a lavorare e a incidere su grandi temi come il governo del territorio. In particolare i due atti che abbiamo presentato, ma non potuto discutere in Aula, riguardano la proposta di legge sulla semplificazione delle procedure urbanistiche, che getta il seme di una profonda revisione di tutte le procedure urbanistiche fin qui adottate, e la mozione per incrementare le risorse per il premio di architettura contemporanea. L’unico premio istituito in una regione che ha il merito di individuare l’architettura come un’arte sociale. Non si va a premiare solo il professionista ma anche la committenza e l’impresa che l’ha realizzata. In questi mesi siamo riusciti ad avere una proiezione verso il futuro e ad aprire il dibattito su argomenti che erano stati trascurati in questi anni”.