Toscana : lettera di Marcheschi (Fdi) al Presidente Giani, “ faccia un regalo alle imprese toscane, chieda al Governo Draghi chiarezza sui codici Ateco”

 Appresa la notizia che proprio nelle giornata di San Valentino, la regione Toscana tornerà in zona arancione, Fratelli d’Italia con  Paolo Marcheschi (Fdi) promotore, rilancia la proposta presentata  a Roma con l’On. Osnato e scrive al Presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani,  affinchè chieda chiarezza sull’applicazione dei Codici Ateco.  “Il Presidente Giani faccia un regalo ai tanti esercenti toscani che chiedono solo di lavorare in tranquillità. Purtroppo la Regione Toscana da domani tornerà in zona arancione e così torna in evidenza la questione di fare chiarezza sulle norme ed i codici ateco. Ho scritto al Presidente Giani affinché si faccia portatore in Conferenza Stato Regione delle istanze di molte categorie economiche che vedono penalizzante, la scelta del Governo  Conte, di utilizzare i Codici Ateco quali criteri  per determinare limitazioni sull’attività delle imprese. Norme confuse – dichiara  Marcheschi –  mettono in difficoltà sia chi lavora sia chi, poi, deve applicare le sanzioni. Si vive e si lavora nell’incertezza più assoluta. L’ ultimo Dpcm ha creato confusione non solo tra chi voleva lavorare, ma anche tra le forze dell’ordine che avrebbe dovuto controllare il rispetto delle norme, ecco perché è necessario rivedere i criteri sul loro utilizzo. A breve scadrà il Dpcm ed è quanto mai opportuno che il nuovo Governo Draghi faccia il punto sui codici Ateco. Il caso eclatante è stato quello dei Bar – Pasticcerie. Per l’ultimo Dpcm in vigore, in zona arancione, le attività che svolgono ‘prevalentemente‘ attività di Bar (codice Ateco 56.30) devono chiudere tassativamente alle 18.00. Ma la norma non chiarisce i parametri per stabilire cosa si debba intendere per ‘prevalentemente‘. Quindi i tanti Bar/Pasticceria con codice ateco generico 56.30 per evitare le sanzioni sono stati costretti a chiudere, non solo il bar, ma anche la pasticceria alle 18.00.  Questo è un esempio, ma ce ne sono altri.  L’utilizzo dei Codici Ateco tout court, senza norme chiare e puntuali, è una scelta inopportuna e penalizzante, e lo sarà anche se verranno utilizzati per attribuire i c.d. “ristori”.  Chiediamo, quindi, – conclude Marcheschi – al neo Governo  Draghi di fare chiarezza sui codici Ateco e, sentite le categorie economiche, formulare dei criteri non penalizzanti per le nostre imprese. Giani porti la questione in Conferenza Stato Regioni e faccia un regalo a tutte le imprese toscane”.