Toscana: oltre 150 dirigenti al primo coordinamento regionale di Forza Italia  con Massimo Mallegni (Commissario regionale), «essere noi stessi e portare ovunque la nostra competenza. Da noi politica open air. Solo noi affidabili, determinanti per vittoria centrodestra»

«Vi aspettavo in 50, invece avete invaso il Piazzale Michelangiolo»: così il neocommissario regionale di Forza Italia in Toscana senatore Massimo Mallegni ha salutato gli oltre 150 tra quadri, dirigenti, eletti e amministratori azzurri accorsi al suo primo coordinamento regionale convocato a porte aperte al Caffè La Loggia di Firenze. «Siete tantissimi – ha sottolineato Mallegni – a dimostrazione della coesione che Forza Italia sa ritrovare. Oggi siamo alle porte di una scadenza elettorale decisiva, con le elezioni regionali e le amministrative che in Toscana vedono tra l’altro coinvolte Arezzo e Viareggio. E noi siamo tutti qui e vinceremo».Mallegni suona la carica e indica la via maestra: «Essere noi stessi e portare ovunque la nostra competenza, parlare con tutti: Forza Italia può e deve essere determinante per la vittoria del centrodestra in Toscana. Esperienza, capacità e competenza, solo di noi oggi ci si può fidare ma dobbiamo dirlo». Come? Per ogni provincia, Mallegni ha individuato gli asset strategici della campagna elettorale, a cominciare dalla rete infrastrutturale con le peculiarità per l’area costiera, per l’entroterra e per le aree rurali e montane, senza tralasciare i territori insulari. Tra i passaggi chiave, quello sul sistema aeroportuale in un’ottica comprensiva anche degli scali territoriali: «Raddoppiare Pisa e fare la pista più bella che si può a Firenze: il mondo è grande e non possiamo mettere limite ai flussi turistici e commerciali. Chi lo pensa è un pazzo scatenato. La Toscana deve essere tutta massimamente valorizzata e potenziata. Noi lo faremo. Sappiamo cosa fare e come farlo. Abbiamo il dovere di raccontarlo a tutti. Noi siamo Forza Italia e siamo determinanti per la vittoria del centrodestra. Siamo i moderati. Equilibrati, non equilibristi».Per macroaree le tematiche da aggredire secondo il commissario regionale toscano sono chiare: «Sanità ed economie, le imprese oggi sono lasciate sole. Noi siamo lì per loro e dobbiamo dirglielo. Senza paura, offrendo i nostri saperi e la nostra esperienza. Burocrazie, rifiuti, tariffe, portualità, infrastrutture materiali e immateriali, agricoltura, cultura e turismo: i nostri territori hanno bisogno di risposte concrete e prospettive. La Toscana con noi sarà la prima regione d’Italia, non abbiamo paura di nessuno, nemmeno del grande nord. Dobbiamo investire sui ricchi per aiutare i poveri a sollevarsi dalla loro condizione per costruire la Toscana del benessere e della crescita. Chi ha governato finora teorizza la decrescita felice: noi siamo l’opposto. Noi siamo quelli della crescita entusiasta».