Toscana: Piano sanitario regionale, al  via la discussione in commissione Sanità. Scaramelli (Pd), “Dedicheremo all’ascolto sei sedute. Piena sintonia con la Giunta e approvazione entro l’estate”.Oltre 350  i soggetti istituzionali e associativi coinvolti nel Piano che mira a dare a tutti i cittadini della Toscana stessi diritti e qualità delle cure per superare le disuguaglianze sociali

E’ iniziata oggi in commissione Sanità la discussione sul Piano sanitario integrato regionale. “Con la seduta di oggi – ha detto il presidente Stefano Scaramelli – si apre una fase fondamentale di ascolto e confronto alla quale dedicheremo almeno sei sedute di questa commissione, contando di andare ad approvare il Piano sanitario  entro l’estate. C’è piena sintonia sulla proposta della Giunta – ha aggiunto Scaramelli–  e l’obiettivo è quello di consentire ad ogni cittadino della Toscana gli stessi diritti e qualità delle cure al fine di superare le disuguaglianze sociali”. Saranno 366 i soggetti istituzionali e associativi chiamati alle consultazioni nelle sei sedute programmate nel mese di maggio. Per Scaramelli i punti fondamentali del Piano sanitario integrato regionale sono la prevenzione e la diagnosi precoce, l’ingresso delle cure palliative nel percorso di cura fin dalla presa in carico, la riduzione disuguaglianze sociali, l’accesso e qualità delle cure, la gestione della cronicità, la personalizzazione delle cure, la medicina di precisione e personalizzata. E anche  la telemedicina per arrivare nelle zone disagiate. Fra i temi cari al presidente Scaramelli c’è anche il fine vita, la  cultura della donazione e dei trapianti. “La sfida sull’oncologia è un obiettivo centrale – ha commentato Scaramelli– . L’impegno è quello di fare dei tumori una malattia cronica e non più mortale”. Dalla discussione in Commissione è emerso come al centro del Piano sanitario debba essere la  centralità delle politiche a favore delle persone disabili,  la qualità della vita alimentare e più in generale l’attenzione per gli stili vita e anche per i nuovi disagi sociali,  con un occhio di riguardo ai bambini, alle donne e alle persone fragili. “Una sanità che funziona – ha poi sottolineato Scaramelli–  non può non affrontare il tema dell’educazione sessuale, l’importanza del lavoro degli  psicologi di base, degli assistenti sociali nei pronto soccorso, la pet teraphy  e il bilancio di genere. Progetti virtuosi di cohousing per dare risposte agli anziani in concetti nuovi di condomini sociali come alternativa alle case di riposo e per aiutare gli anziani a vivere meglio non restando soli”. Scaramelli ha poi sottolineato la funzione sociale e preventiva dello sport e la necessità di inserire nelle politiche della prevenzione insieme alla lotta al fumo e alle dipendenze  “ la sicurezza nei luoghi di lavoro e  la sicurezza stradale”.