Toscana:  premiati i tre laureati che hanno vinto il concorso regionale sulla Legalità. Sono Giulio Carlo Maccianti di Siena, Francesco Ginestretti di Firenze e Francesco Pacini di Siena

Sono stati premiati i tre laureati che hanno vinto il concorso, bandito dall’Assessorato alla Legalità, per le migliori tesi sui fenomeni del crimine organizzato, del terrorismo e dello stragismo. Il premio è stato istituito per promuovere la cultura della legalità tra gli studenti delle università, e anche per incentivare lo studio del crimine organizzato attraverso un approccio scientifico e di ricerca.La legalità insomma si costruisce educando, è la convinzione con la quale l’assessore Vittorio Bugli ha promosso l’iniziativa, e l’illegalità si combatte anche studiando il fenomeno proprio per meglio conoscerlo. Il bando prevede un premio di mille euro lordi ciascuno, a favore di studenti degli atenei toscani che abbiano discusso, negli anni dal 2014 al 2018, una tesi proprio sui fenomeni della criminalità organizzata, della violenza politica, dello stragismo o dei terrorismi e poteri occulti in Italia. Il primo classificato è Giulio Carlo Maccianti, che ha conseguito il diploma di laurea Magistrale in Filosofia e Storia presso l’Università di Siena con la tesi “La strage di Ustica nelle carte della “Direttiva Renzi”. Lo studio ricostruisce la strage del volo Itavia avvenuta nel 1980,  attraverso la documentazione del Servizio segreto militare e dell’Ufficio di gabinetto del Ministero della Difesa.  “La strage di Piazza Fontana e la reazione immediata della stampa” è invece l’argomento su cui si è concentrato Francesco Ginestretti, che ha conseguito il diploma di laurea Magistrale in Storia contemporanea presso l’Università di Firenze. Ginestretti ha ricostruito gli attentati del 12 dicembre 1969 avvenuti a Milano e a Roma, ed in particolare la strage alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Piazza Fontana, attraverso la  rappresentazione che ne fu data dalla stampa.  Il terzo classificato, Francesco Pacini, che ha conseguito la  laurea Magistrale in Storia e Filosofia presso l’Università di Siena, ha fatto la tesi su “La P2 e la penetrazione delle Forze Armate negli anni Settanta” approfondendo la tela dei contatti tra livelli istituzionali e livelli sotterranei ed eversivi che per anni ha condizionato il Paese.  “Abbiamo istituito questo premio perché senza la formazione e la conoscenza non può esserci cultura della legalità. Per questo sosteniamo chi studia, e per questo realizziamo assieme alla Normale di Pisa anche un rapporto scientifico sul crimine in Toscana e finanziamo corsi di formazione nelle scuole e nella pubblica amministrazione”, ha detto l’assessore Bugli consegnando in Sala Pegaso l’attestato ai tre studiosi.