Toscana: sanità ; disabilità e autismo; nella commissione presieduta da Scaramelli (IV) passa all’unanimità proposta di risoluzione. Il testo sollecita alla Giunta regionale una serie di impegni per garantire il diritto a ciascuna persona ad avere una vita piena, autodeterminata e libera
Garantire a ciascuna persona con disabilità e autismo di avere una vita piena, autodeterminata e libera. È questo l’obiettivo cui tende la proposta di risoluzione approvata all’unanimità dalla commissione Sanità, presieduta da Stefano Scaramelli (Italia viva), che adesso passa all’Aula. “Si tratta di un testo molto avanzato, frutto di un approfondimento condotto da un gruppo di lavoro tecnico-politico che si è interfacciato con il mondo dell’associazionismo. Poter vivere una vita autonoma nell’ambito di un percorso di valorizzazione individuale è l’obiettivo della risoluzione che traccia un percorso utile a riconoscere alle persone con disabilità e autismo autonomia al pari di ogni altra persona”, ha dichiarato Scaramelli.La proposta di risoluzione, nella parte narrativa, facendo tesoro dei suggerimenti venuti dalle associazioni sottolinea la necessità di rimuovere gli ostacoli per giungere all’obiettivo di garantire il diritto a una vita autonoma alle persone con disabilità e autismo.L’atto impegna la Giunta ad “avviare su tutto il territorio regionale la predisposizione dei progetti individuali per le persone con disabilità”, compreso l’autismo, “così come previsto dalla legge”, e ad “intervenire con le Asl e le articolazioni socio-sanitarie territoriali per la piena applicazione della delibera di Giunta n. 1449/2017”, relativamente al “percorso di attuazione del modello regionale di presa in carico della persona con disabilità”, presa in carico che prevede la definizione del progetto di vita e del budget salute. Quest’ultima indicazione serve a “dare il segno di un reale cambiamento culturale in merito al concetto di ‘progetto individuale di vita’ quale prodotto di un processo di diagnosi multidimensionale, valutazione e programmazione condivisa” che è necessario a promuovere “tutte le opportunità di formazione, abilitazione, apprendimento, partecipazione delle persone con disabilità e autismo”, in ogni fase della vita e in ogni situazione (dalla scuola all’età adulta). Solo attraverso questo percorso, infatti, si può “consentire loro di utilizzare pienamente le risorse culturali e sociali della comunità” e di inserirsi in processi lavorativi, accedere a soluzioni abitative inclusive e non “custodialistiche” e sostenere e potenziare la rete delle loro “relazioni personali e affettive” ed esprimere i loro “talenti, preferenze e desideri”.Alla Giunta si chiede anche di impegnare i soggetti pubblici del sistema (Asl, Comuni, Società della salute) a concertare progetti di formazione e occupazione con le organizzazioni del terzo settore, le istituzioni scolastiche, agenzie formative, Università e categorie economiche; a promuovere e sostenere progetti abitativi inclusivi; a monitorare, con il supporto dell’Ars e del suo Osservatorio dell’Autismo, “la qualità e i risultati dei percorsi abilitativi, riabilitativi e terapeutici”.