Toscana : Stefano Scaramelli (IV) lascia la sua stanza di presidente della Commissione sanità in consiglio regionale. “Personalmente – dice -non so ancora in quale stanza appenderò i miei quadri e quale ruolo o incarico andrò a ricoprire. Auspico che in queste ore a prevalere sia il buon senso. Ogni scelta venga fatta in funzione di competenza e merito”

Stefano Scaramelli (capogruppo di Italia Viva) e presidente uscente della commissione sanità del consiglio regionale della Toscana ha scritto il seguente post

 

“Si chiude una porta. Oggi lascio la mia stanza in Consiglio regionale. La stanza del Presidente della Commissione Sanità e politiche sociali. Le scatole sono pronte, i libri e i fascicoli ben sistemati, i ricordi impacchettati. I ricordi di 5 anni incredibili. Inimmaginabili. 5 anni nei quali abbiamo trasformato il sistema sanitario per renderlo più moderno e affidabile, come la sfida al Covid ha dimostrato. 5 anni di incontri, riunioni che hanno visto nascere in questa stanza la legge sui pronto soccorso pediatrici, sulle donne operate al seno, sul durante di noi, sul terzo settore, sull’emergenza urgenza. Una stanza e una scrivania che mi ha visto ascoltare associazioni di malati, di cittadini e istanze singole. Da qui sono partiti pugni sui tavoli, si è detto dei no a leggi ingiuste come quelle che volevano aumentare gli stipendi solo ai dirigenti apicali, qui si è costruita e condivisa la legge sui vaccini e difeso l’operato di medici, infermieri e operatori. Qui abbiamo progettato i pronto soccorso di Nottola, Compostaggia, Siena e definiti investimenti per Abbadia San Salvatore. Dove si sono affrontati e organizzati gli incontri nelle carceri e nelle comunità di recupero. La stanza dove ogni settimana ci siamo visti con compagni e amici per condividere, a volte discutere, le sorti del nuovo Piano Socio Sanitario. Una stanza dove con forza si è difeso il medico sulle ambulanze e dove si è capito che il supertiket si poteva eliminare. Qui abbiamo fatto concertazione con le organizzazioni sindacali e dove le mie collaboratrici hanno condiviso e consigliato il mio operato. Una stanza che non vedrà più appesi i poster dei miei impegni politici, del Che, del Quarto Stato o del Libero aquilone. Una stanza che non vedrà più appeso il quadro di Davide, un ragazzo autistico, che mi fu regalato e realizzato personalmente. Un quadro che porterò sicuramente con me, non so verso quale stanza, non so in quale parete verrà appeso. Ma garantisco a Davide e a sua madre che sarà con me, perché è entrato di diritto nei quadri e nei ricordi che porterò con me. Non so chi in settimana prossima entrerà in questa stanza. Mi auguro solo sia una persona che, con passione e competenza, potrà portare avanti quanto fatto in questi anni e incidere di suo facendo ancora meglio. Personalmente non so ancora in quale stanza appenderò i miei quadri e quale ruolo o incarico andrò a ricoprire. Auspico che in queste ore a prevalere sia il buon senso. Ogni scelta venga fatta in funzione di competenza e merito. Questo sì, me lo auguro. Se lo meritano i cittadini toscani che ci hanno dato fiducia. Se lo merita la politica con la P maiuscola verso cui nutro passione e rispetto. In questi giorni ho scelto la linea del silenzio. Il 20 e 21 settembre hanno parlato i cittadini senesi e toscani. E soprattutto per me han parlato 5 anni di costante impegno e dedizione. A chi di dovere l’onere e l’onore delle scelte. A ciascuno di noi il compito di rispettarle, qualunque siano. Nelle istituzioni e in politica mi hanno insegnato a starci così. E continuerò così, anche questa volta. Si chiude una porta e se ne aprirà un’altra”.