Toscana: tre sindaci(Montecatini, Pisa e Massa) protestano perché il presidente del consiglio regionale Eugenio Giani ha rinviato “d’imperio” al 6 maggio la discussione su “importanti atti presentati dalla Lega per sostenere i comuni in questa fase delicata”

Luca Baroncini, Michele Conti e Francesco Persiani, rispettivamente Sindaci di Montecatini Terme, Pisa e Massa , hanno protestato , con una dichiarazione congiunta , contro la mancata discussione in consiglio regionale di un atto presentato dal Gruppo consiliare della Lega, che chiedeva “di favorire una maggiore importanza e centralità del ruolo degli Enti locali, supportandoli anche economicamente, visto che, fra fondi vincolati ed accantonati, che assommano oltre un miliardo di euro, la Regione avrebbe importanti risorse a disposizione. L’aiuto della Regione sarebbe stato utilissimo per darci la possibilità, ad esempio, – hanno aggiunto i tre sindaci -di non far pagare Tari e Cosap alle attività produttive che si sono fermate a causa della pandemia.In questa delicata fase relativa alla ripartenza della nostra economia riteniamo, infatti, che le amministrazioni locali siano chiamate a svolgere un ruolo da protagonista, ma che parimenti debbano essere messe nelle ottimali condizioni per poter supportare adeguatamente e tempestivamente i propri concittadini . Tutto ciò- hanno precisato i Sindaci-è stato però osteggiato dal Presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani che, in modo arbitrario ha deciso di non consentire il dibattito in Aula. Rinviare la discussione al 6 maggio- hnno sottolineato gli amministratori locali-vuol dire procrastinare ulteriormente la risoluzione di criticità che non possono, viceversa, più essere differite. I cittadini hanno l’urgenza di avere un concreto sostegno dalle Istituzioni, ma se la maggioranza continua con questo bavaglio alle minoranze, evitando di discutere proposte ragionevoli, ben difficilmente i toscani potranno avere l’aiuto che meritano. Insomma- hanno concluso i Sindaci- non è con le impuntature di parte che si risolvono i gravosi problemi determinati dal Coronavirus; le istituzioni regionali si calino nella complessa realtà attuale e non facciano come il Governo nazionale che a parole dice di voler collaborare e nei fatti sospende la democrazia.”