Toscana: utero in affitto; convegno Lega,“cresce l’economia ma diminuisce la felicità. No alla donna come incubatrice”
Convegno “Utero in affitto. Come far crescere l’economia diminuendo la felicità” a Palazzo Bastogi, in Consiglio regionale. Un incontro affollato e alla presenza di esperti della materia, che è servito a fare il punto su un fenomeno in crescita. Sono stati analizzati gli aspetti legali, sanitari, economici di tale pratica riproduttiva. “Un bambino non deve essere concepito forzosamente, cosa che corrisponde a un atto di egoismo. Ci sono già tanti bambini negli orfanotrofi italiani che aspettano un atto d’amore. La donna ha una sua dignità invece con pratiche come l’utero in affitto si andrebbe ad agire su persone che magari hanno problemi economici e credono di poterli risolvere così. Ma la donna non è un’incubatrice e deve essere trattata come un essere umano, non come un mezzo per ottenere uno scopo”: è quanto ha detto la capogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale, Elisa Montemagni. “E’ necessario riconoscere questa pratica come “reato universale, perseguibile in Italia anche se commesso all’estero. Sin dall’inizio della Consiliatura la Lega ha portato in aula una serie di atti a difesa dei valori tradizionali della vita e della famiglia. Stiamo rispondendo all’interno delle istituzioni a fenomeni che ci preoccupano come la schifosa pratica dell’utero in affitto. Non ci piace l’atteggiamento della Sinistra in questi anni che ha portato a far bocciare i nostri atti e soprattutto censuriamo le reazioni violente dei centri sociali come le scritte che auguravano una morte violenta a Massimo Gandolfini, scritte comparse su un lenzuolo lasciato all’ingresso di Palazzo Bastogi dove si teneva un convegno” ha denunciato poi il consigliere leghista Marco Casucci.“Si è creato un vero e proprio settore aziendale per produrre bambini e commercializzarli. Questo settore si sviluppa promettendo la felicità ai consumatori. Sul web in particolare, si possono trovare pubblicità che mostrano coppie che, da infelici che sono inizialmente, si approcciano al mondo della fecondazione artificiale e della maternità surrogata e ne escono felici…..Questo tipo di tecniche possono anche far crescere l’economia e gli scambi di mercato ma non possono affatto far crescere la felicità. La felicità è infatti legata alle relazioni personali, mentre queste tecniche, al contrario, portano lo scambio monetario nelle relazioni personali più profonde, che riguardano il dare la vita e l’accoglierla” ha commentato Benedetto Rocchi, economista dell’Università di Firenze. “L’autodeterminazione delle donne nei contratti di utero in affitto non esiste, o perché vengono chiuse all’interno di locali dove non possono contattare il resto del mondo in paesi come Ucraina e India, ad esempio, oppure perché negli Stati Uniti vengono fatti firmare contratti capestro, dietro compenso, che prevede che il corpo delle donne sia alla mercé dei compratori di bambini. Dal punto di vista sanitario le donne e i loro bambini, nell’ambito della pratica dell’utero in affitto, hanno una serie infinita di problemi: dalle stimolazioni ormonali pericolose, alla disaffezione indotta che provoca enorme stress a madre e figlio, ai danni cerebrali (iperattività, disturbi dell’attenzione) che possono essere riscontrati nel bambino ad anni di distanza, sino allo stress della violenta separazione” ha fatto sapere Francesca Romana Poleggi, direttrice editoriale della rivista Notizie “Provita”. All’incontro ha partecipato anche Filippo Fiani dell’Associazione “Difesa dei valori”.