Val d’Orcia: dopo una indagine rischiosa i Carabinieri arrestano due tunisini, spacciatori di droga, a Gallina, lungo la Cassia. I militari, impegnati anche in una colluttazione, devono poi ricorrere alle cure dei medici

di Massimo Cherubini (da La Nazione del 25 aprile)

Finiscono in manette due tunisini dopo una colluttazione con i carabinieri che devono ricorrere alle cure dei medici. Il fatto è l’epilogo di un lavoro di appostamento, pedinamento, durato diversi giorni per assicurare alla giustizia spacciatori di droga che operano nel sud della provincia. Un arresto, uno denunciato e piede libero perché minore. L’operazione si svolge nei pressi del ponte “Nove Luci”, quello che un tempo -oggi chiuso perché crollato diversi anni fa- collegava la Cassia, da Gallina, verso Pienza e la Val d’Orcia. Diciotto i grammi di eroina pura pronti per essere immessi nel mercato, un bilancino di precisione, un coltello. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Montalcino riescono a catturare due dei componenti del gruppo di spacciatori che avevano allestito un vero campo di ritrovo  poco dopo la galleria de “Le Chiavi”. Quando i carabinieri arrivarono sul  posto, ubicato ai bordi della Cassia, i trafficanti si erano già dati alla fuga. Senza, però, allontanarsi troppo dalla zona tant’è che i due fermati sono stati intercettati a pochi chilometri da dove è stato smantellato il campo . Un’operazione, quella portata positivamente a termine dagli uomini dell’Arma, difficile e rischiosa tant’è che uno ha riportato escoriazioni e leggere ferite giudicabili guaribili in sette giorni, il suo collega, colpito con una pedata ad un ginocchio, giudicato guaribile in cinque giorni.Il blitz si concretizza, anche grazie al vento che favorisce con i rumori naturali i movimenti dei carabinieri, nella boscaglia, senza  allertare gli spacciatori. Lo scontro fisico avviene proprio vicino allo storico ponte delle Nove luci. I carabinieri arrivano alle spalle degli spacciatori che, anche in ragione di un fisico robusto, reagiscono. Uno di questi cerca di colpire con un coltello un carabiniere. Scontro durissimo.  Sul posto arrivano anche  gli uomini del radiomobile. Scattano le manette e i due vengono portati in caserma. Uno, come detto, risulta essere minorenne e viene affidato ad una casa famiglia di Trequanda dove resta solo un giorno. Poi se ne va ed ora è sicuramente tornato dai “soli” a lavorare. Per il maggiorenne, quello che deteneva l’eroina, è arrivata la convalida dell’arresto con l’obbligo di dimora e di firma a Grosseto, dove risulta residente. L’attento lavoro dei carabinieri ha sortito un buon risultato. Ma le indagini proseguono perché gli investigatori sono convinti che la banda sia ancora attiva.