Val d’Orcia: un coro di “no” al progetto di una centrale di geotermia in Val di Paglia è venuto dal secondo incontro tecnico-valutativo tra amministratori, rappresentanti delle associazioni e delle categorie e cittadini svoltosi a San Quirico. “La nostra convinzione è che, una zona di geotermia in Val d’Orcia o nella zona immediatamente limitrofa, sia in conflitto con l’idea di sviluppo che questo territorio si è dato” ha affermato Nicoletta Innocenti , tra i promotori dell’iniziativa
Di Giulia Benocci
Secondo appuntamento tecnico-valutativo per respingere il progetto di realizzare una Centrale Geotermica a media entalpia a ciclo binario in Val di Paglia, a pochi metri dalla Val d’Orcia. A ospitarlo il Teatrino di Palazzo Chigi a San Quirico d’Orcia. Il coro di “no” è venuto da tutti i partecipanti a cominciare da quelli del Comitato “Geotermia in Val d’Orcia – NO alla Centrale di Voltole”, organizzato da un gruppo di giovani ragazzi di Radicofani dell’Associazione ‘Pyramid’, che per primi si sono documentati ed hanno lanciato un appello per costituire il Comitato. Con loro anche Nicoletta Innocenti, presidente di ‘Opera Val d’Orcia’; Anna Bonsignori, che ha aiutato e coordinato i ragazzi del ‘Pyramid’ a portare la richiesta davanti alla Regione e alla cittadinanza; l’Ingegnere Carlo Balducci, esperto del Gruppo ‘No Gesi – no alla Geotermia speculativa ed inquinante”, in platea molti Sindaci dei Comuni interessati , molti rappresentanti di Associazioni di categoria e tanti cittadini .La centrale contro la quale questo gruppo di persone si sta opponendo fermamente, dovrebbe essere collocata fisicamente nel Comune di Abbadia San Salvatore, ma nell’immediata vicinanza della Val d’Orcia, in tutta la piana in prossimità del fiume Paglia, alle porte della zona protetta dall’Unesco. “La nostra convinzione è che, una zona di geotermia in Val d’Orcia o nella zona immediatamente limitrofa, così come per tutti i territori UNESCO, sia in conflitto con l’idea di sviluppo che questo territorio si è dato – ha dichiarato fermamente Nicoletta Innocenti – . Riteniamo che il rischio sia elevato e vorremmo poterlo valutare con una modalità nuova, quindi un tavolo di lavoro con amministratori, cittadini, imprenditori e associazioni di categoria, perché noi crediamo che soltanto con questa modalità sinergica si possono affrontare i problemi del territorio”. La Sorgenia, la società geotermica che se ne dovrebbe occupare, ha presentato in Regione il progetto solamente a metà novembre e solo allora è stato reso visibile. “Quando circa un mese fa siamo venuti a conoscenza della volontà di Sorgenia di costruire la centrale geotermica nel Comune di Abbadia San Salvatore, ma a pochi chilometri del nostro territorio comunale di appartenenza, io e gli altri ragazzi del ‘Pyramid’ abbiamo deciso di raccogliere molti documenti per cercare di capirne qualcosa in più sulla situazione – ha puntualizzato Edoardo Meloni – ; dall’analisi dei documenti abbiamo riscontrato più dubbi e rischi che certezze. Dubbi alimentati anche dalle parole di politici e tecnici che esprimevano molte perplessità, soprattutto perché sarebbe una centrale sperimentale, ma mi sembra paradossale che questa sperimentazione debba avvenire proprio a pochi metri dalla Val d’Orcia, un territorio incentrato sull’eco sostenibilità”.Il Progetto di Sorgenia per la centrale in Val di Paglia al momento si trova sotto esame dalla Commissione Paesaggistica e vincolo idrogeologico dell’Unione dei Comuni e contemporaneamente è all’ordine del giorno anche presso la Sovrintendenza per il parere di competenza. Il Procedimento ‘VIA’ è aperto dal 13 novembre, quindi ci sono solamente 60 giorni di tempo per esaminare accuratamente la questione e fare le valutazioni del caso, dopodiché il procedimento potrebbe passare alla fase successiva, quella autorizzativa, che eventualmente consentirà a Sorgenia di realizzare la centrale. “Lavoriamo tutti insieme per l’obiettivo finale di respingere la minaccia della Geotermia – ha ribadito Anna Bonsignori – . La prima questione importante da affrontare è che è una centrale sperimentale e mi sembra disarmante considerando che ci sono dei dubbi che emergono dal progetto stesso di Sorgenia, tra cui le 44 pagine sul rischio di micro sismicità indotta. Queste centrali a ciclo binario e circuito chiuso, prendono i fluidi, li fanno passare attraverso i condotti per poi essere reimmessi a pressione, ed è proprio questo passaggio che potrebbe causare eventi sismici, seppure di lieve entità. Quindi la parola d’ordine deve essere di respingere la minaccia di questi interventi nel nostro territorio ed in tutti i siti UNESCO”.Le Centrali Geotermiche si sono sviluppate a seguito dell’approvazione del Decreto Legislativo 11/02/2010 n° 22 che ha liberalizzato le attività geotermoelettriche ed in Toscana sono stati rilasciati oltre 60 permessi, attualmente però, attivi solo 22, perché gli altri sono stati lasciati in sospeso .“Tutti i permessi e i progetti esistono perché c’è una bella speculazione dietro a questi impianti – ha sottolineato l’Ingegner Balducci – ; l’incentivo concesso a Enel nel 2018 è di 52 milioni contro un valore di energia prodotto di 50 milioni circa, quindi prendono più incentivi di quanto producono. Quindi noi non possiamo fare altro che dire no al secondo polo geotermico che impone a questo territorio una vocazione industriale che non gli compete”. Durante l’incontro si è verificato un dibattito molto acceso che ha coinvolto la popolazione preoccupata e desiderosa di saperne di più sulla questione. Tra i primi ad aprire il dibattito i sindaci della zona che hanno ribadito la loro contrarietà al progetto chiedendo più tempo per esaminare attentamente la questione. “Noi quando ci pronunciamo lo dobbiamo fare in maniera più o meno definitiva – ha detto Danilo Maramai, Sindaco di San Quirico d’Orcia – , quindi prima di dare un parere definitivo dobbiamo valutare a fondo la questione ed i rischi. Di sicuro tutti noi vogliamo fare qualcosa per non distruggere il nostro territorio”. Il Sindaco di Radicofani Francesco Fabbrizzi ha aggiunto: “abbiamo il dovere di dare delle risposte ai cittadini che ce lo chiedono, ancora non abbiamo delle risposte esaurienti e definitive, ma ci impegniamo a risolvere la questione nelle sedi opportune con un team di tecnici e tutti gli altri sindaci dell’area interessata, e nei prossimi 50 giorni pronunceremo le valutazioni definitive a cui siamo giunti”. Durante il dibatto è intervenuto anche Velio Arezzini, portavoce del Comitato ‘No Gesi – SOS Geotermia’, che ha spiegato ampiamente e con fervore le sue ragioni, informando ‘i nuovi’ alla causa contro la geotermia raccontando le sue ampie esperienze in merito. Dopo il suo intervento, la situazione si è ‘scaldata’anche per l’intervento di un rappresentante di Sorgenia, Aurelio Cupelli, Direttore della rete geotermica e addetto alle relazioni con l’esterno. Cupelli ha esposto i vari punti del progetto di Sorgenia, tra il disappunto del pubblico ed ha indicato le sue ragioni come portavoce per la centrale, per cui ha spiegato che non si vogliono creare rischi per la salute o eventi di micro sismicità, affermando che “tutto è costantemente monitorato per cui non dovrebbe accadere niente “ pur ammettendo che al momento “non possono avere certezze essendo un progetto sperimentale”. “Esprimiamo il nostro rifiuto – ha concluso Anna Bonsignori, in risposta alle dichiarazioni di Cupelli – , è un progetto che rovina il nostro territorio. Non possiamo accettarlo perché stiamo facendo da cavie”.