Valdarno: Confcommercio, tre aretini su dieci acquistano prodotti contraffatti

Oggi la Confcommercio ha celebrato la Giornata nazionale “Legalità ci piace” in Valdarno, insieme ai quadri dirigenziali delle delegazioni di Montevarchi e San Giovanni. Dall’indagine su contraffazione e abusivismo realizzata da Confcommercio e Format Research emerge che il 32,1% degli aretini acquista consapevolmente prodotti contraffatti, soprattutto abbigliamento (47%). Di questi il 54,8% sono donne dai 35 anni in su. Catiuscia Fei, vicedirettrice Confcommercio Arezzo: “l’illegalità danneggia tutti, erodendo i ricavi delle imprese si frena lo sviluppo e l’occupazione”.Nel corso dell’incontro provinciale sono stati illustrati i risultati della ricerca nella macroarea del Centro, dove il dato sugli acquisti fake in Centro Italia è Leggermente superiore a quello nazionale (30,5%). Chi acquista illegale lo fa perché lo considera «un buon affare» (78,8%, percentuale superiore al dato nazionale del 68%) e per motivazioni di natura economica (73% contro il 70% del dato Italia). Questo nonostante sia consapevole dei rischi che corre, in termini di sanzioni amministrative ma anche di pericoli per la salute e la sicurezza: la percentuale dei consumatori del Centro che ritengono rischioso acquistare prodotti o servizi illegali è infatti superiore alla media nazionale (95% rispetto al 91,4%). La ricerca di Confcommercio ha poi sondato la percezione delle imprese al riguardo dei fenomeni criminali. Il 61% se ne sente danneggiato. Tra quelli percepiti maggiormente in aumento ci sono l’abusivismo (46%, molto più elevato del dato nazionale del 34%), i furti (33,1%, leggermente più alto del dato nazionale del 29%) e la contraffazione (32%, poco inferiore al dato nazionale del 34,8%). La concorrenza sleale (57%, leggermente inferiore al dato Italia) e la riduzione dei ricavi (33,8%, leggermente inferiore al dato nazionale) sono gli effetti ritenuti più dannosi. Entrambe le percentuali sono leggermente inferiori al dato nazionale. Il 73,6% delle imprese del commercio al dettaglio è stato vittima almeno una volta in passato di un episodio di taccheggio. La percentuale è più elevata rispetto al dato nazionale del 69,3%. Le imprese del Centro che lamentano un aumento del fenomeno del taccheggio sono il 32%, percentuale decisamente superiore rispetto alla media nazionale del 24,1%. Il 45% degli esercizi commerciali si è dotato di misure anti-taccheggio (il dato è decisamente inferiore rispetto alla media nazionale del 55,8%), di cui il 38% di dispositivi anti-taccheggio e il 21% in formazione del personale.