Valdichiana: Coronavirus; anche i volontari e i dipendenti delle ambulanze 118 P.E.T. (Punto Emergenza Territoriale) sono in prima linea con grande coraggio e passione per combattere il “mostro senza volto”. “Rispettiamo le regole, è l’unica possibilità che abbiamo per far fronte a questa emergenza che ci riguarda tutti da vicino – ha dichiarato l’autista dell’ambulanza di uno dei P.E.T. della Valdichiana Vittorio Biancolini –. Ribadisco l’hashtag  #IORESTOACASA,  aiutaci a proteggerti”.

Di Giulia Benocci

Nel periodo di emergenza sanitaria che sta vivendo la Nazione oggi, oltre a medici ed infermieri, c’è un’altra categoria di eroi che lavora in prima linea per combattere con tenacia e passione il “mostro senza volto”, affrontando turni stressanti ed estenuanti per via delle chiamate che giornalmente ricevono, sono gli autisti ed i volontari delle ambulanze P.E.T 118 delle Misericordie.E’ un lavoro rischioso e la tensione per chi affronta ogni giorno le emergenze è tangibile ad ogni attivazione dell’ambulanza , perché ogni volta c’è l’incertezza di come si potrà evolvere la situazione, ma giorno dopo giorno con grande passione e serietà fronteggiano le difficoltà del mestiere che hanno scelto e ciò non li ferma nella maniera più assoluta ;“è come un vestito su misura – ha dichiarato Vittorio Biancolini, autista di ambulanza di uno dei P.E.T 118 (Punto Emergenza Territoriale) delle Misericordie – ce lo siamo cucito addosso e va ben oltre ogni turno e orario lavorativo”.Vittorio Biancolini lavora come autista alle dipendenze di una delle Misericordie della Valdichiana; ha iniziato nel 1980 come volontario per motivi di salute familiari (il padre all’epoca era dializzato) ma si rese ben presto conto dell’utilità del volontariato in questo settore e a quel punto la decisione di farlo come professione fu conseguente. Anche in questa situazione di emergenza è sempre pronto “sul fronte” di questa guerra diversa, con un nemico ancora più difficile da fronteggiare perché invisibile. È un ruolo fondamentale quello che hanno i dipendenti e i volontari di questa categoria che tutti i giorni combattono in prima linea con grande sensibilità e responsabilità e alla fine di ogni turno faticoso, rimane comunque quella voglia di sapere le condizioni dei pazienti che trasportano, soprattutto quelli con criticità elevata. La gioia e la gratificazione che provano, quando apprendono che hanno salvato delle vite, è enorme.I dispositivi di protezione sono al limite della disponibilità ma per adesso sono sufficienti: le Associazioni dalle quali dipendono si fanno veramente in quattro per tutelare dipendenti e volontari nel modo più idoneo possibile, ma è una lotta impari perché questo è un nemico ancora più subdolo di quelli che un tempo puntavano il fucile.“Il momento è grave, rivolgo un ringraziamento a tutti i volontari e dipendenti della categoria che giornalmente come me sono in prima linea a combattere contro questo nemico invisibile, implacabile quanto mortale, a tutti dico forza andiamo avanti, ce la faremo!Il coraggio e la passione che tutti noi (nessuno escluso, volontari compresi, ai quali non finirò mai di essere loro grato) mettiamo in questo lavoro non renderanno vani gli sforzi che facciamo  – ha concluso Vittorio Biancolini – .Un pensiero va a chi ha perso i loro cari a seguito di questa epidemia, siamo davvero impotenti di fronte a questa, oserei chiamarla, calamità, perciò rinnovo la raccomandazione che ormai scorre a pieni titoli sui tutti i canali televisivi e sulle testate giornalistiche, RISPETTIAMO LE REGOLE, è l’unica possibilità che abbiamo per far fronte a questa emergenza che ci riguarda tutti da vicino. Ribadisco l’hashtag lanciato#IORESTOACASA,  aiutaci a proteggerti.Stiamo lontani adesso per stringerci tutti in un grande abbraccio domani”.