San Casciano dei Bagni: i lupi attaccano e ammazzano anche i vitelli oltre le pecore

di Massimo Cherubini (da La Nazi0ne del 17 aprile)

Vitelli al pascolo aggrediti (due ammazzati) da un branco di lupi. Il fatto, non il primo, è accaduto nella tenuta di Mario Mori a San Casciano dei Bagni,. “Dopo averci sterminato le pecore che avevamo -dice l’allevatore- ora attaccano i vitelli. Provocandoci danni enormi, mettendo a repentaglio la nostra attività”.Da tempo gli allevatori denunciano il ripetersi di attacchi da parte dei lupi. L’altra sera l’ultimo, sempre a danno di Mario Mori. “Perdite certificate -tiene a sottolineare- non denunciamo scomparse se non possiamo documentarle. Come? Con i resti degli animali uccisi dai lupi. Questa volta cono scomparsi due vitelli giovani ma già resistenti. Oltre cinquanta chili il loro peso, gamba in grado di correre. Di uno abbiano trovato i resti, dell’altro ancora no. Ma è una sfida impari che si aggrava specialmente nei mesi di aprile e settembre”.Per chiedere interventi tesi a ridurre la dominanza di questi lupi che sono i veri “padroni” di un territorio gli agricoltori-allevatori hanno costituito un’associazione: “Uffa” che sta per l’Unione fa la forza”.“Per ora -dice ancora Mario Mori- abbiamo ottenuto scarsa attenzione. Solo il prefetto ha mostrato sensibilità al problema. La Regione nicchia, il Ministero dell’Ambiente par abbia deciso di inserire i lupi tra le categorie “protette”. E noi paghiamo, subiamo danni su danni, perdite su perdite. Cosa deve accadere -si chiede Mori- per mettere il problema all’attenzione degli organi competenti? Se si va avanti così presto oltre ai vitelli i lupi finiranno per attaccare anche gli uomini. Allora, forse, ci sarà chi si prenderà carico di questo problema serio e delicato”.Oltre ad aver perso tutto il gregge Mario Mori conta già ventiquattro vitelli ammazzati.“I lupi attaccano in modo spietato. Si avventano anche su vitellini appena nati o che stanno nascendo. Ciò che resta testimonia, senza alcun dubbio, la ferocia degli attacchi”. Per finire i lunghi iter per ottenere un contributo- giudicato del tutto insufficiente- per la perdita subita che, come detto, deve essere documentata e certificata.