Abbadia San Salvatore: è tornato il polacco che ha seminato panico nei paesi dell’Amiata e che era stato espulso. Doveva scontare cinque anni di carcere in Polonia per rapina ma dopo tre mesi è tornato nell’amiatino.Il caso  all’attenzione del Questore

di Massimo Cherubini (da La Nazione del 15 maggio)

Dopo tre mesi il polacco che ha per anni seminato panico nei paesi dell’Amiata è tornato. Saluk Marcin, 35enne, domiciliato ad Abbadia San Salvatore si è reso protagonista di violenze. Cinque carabinieri feriti, diverse risse provocate in pubblici locali della zona, cinque denunce. Alla fine arriva il decreto di espulsione. In tanti tirano un sospiro di sollievo convinti che questo soggetto sia stato allontanato dal paese e dalla zona amiatina. Anche perché in Polonia ha un conto con la giustizia: deve scontare cinque anni di carcere per rapina. Il decreto di espulsione, richiesto, sollecitato, da sindaci, cittadini , arriva tre mesi fa. Il polacco viene accompagnato dagli agenti della Polizia proprio in Polonia e consegnato alle forze dell’ordine. L’altro giorno il “fulmine a ciel sereno”. Chi per primo si è imbattuto in Saluk ha creduto di aver visto un sosia. Comunque sono stati subito avvertiti i carabinieri che hanno avviato gli accertamenti del caso. Non era un sosia ma quello che in tutta libertà è stato visto in giro di Abbadia, nei bar, è proprio Saluk Mancin.“Non ho parole -dice il sindaco Fabrizio Tondi- per commentare questo fatto. Eravamo convinti che il problema fosse stato risolto. Ora dobbiamo aver fiducia nella Giustizia, che auspichiamo agisca celermente, per ripristinare il volere dei cittadini che con questa persona non vogliono avere nulla a che fare per i suoi tanti, troppi, atti di violenza”.Com’è possibile che un espulso, accompagnato in Polonia dove deve scontare anni di carcere dopo tre mesi torni in Italia, nel luogo dove ha consumato diversi reati? Una vicenda da analisi di diritto internazionale. E’ vero che il giovane polacco ad Abbadia San Salvatore ha i suoi familiari, ma questo può essere sufficiente a far venire meno un’ordinanza di espulsione? Senza domandarsi il perché uno che deve scontare cinque anni di carcere viene rimesso in totale libertà fino al punto di lasciare il suo Paese.Il fatto è all’attenzione dei competenti organi e sono attese le conseguenti decisioni da parte del Questore. Per Saluk potrebbe scattare una nova ordinanza di espulsione, un nuovo arresto e un conseguente accompagnamento in Polonia. Salvo, come detto, cavilli di diritto internazionale che potrebbero “celare” una situazione delicata, seria, per quanto concerne la vita di paesi tranquilli come lo sono, nel complesso, quelli dell’Amiata.