San Casciano dei Bagni ha dato l’addio al giornalista-scrittore Giampaolo Pansa che è stato sepolto nel cimitero del borgo dove viveva da circa venti anni

Di Leonardo Mattioli

Tutta San Casciano dei Bagni, con il sindaco Agnese Carletti in testa, si è stretta intorno alla moglie di Giampaolo Pansa che è stato sepolto oggi nel cimitero del piccolo borgo toscano dove il giornalista-scrittore viveva da circa venti anni insieme alla compagna Adele Grisenti. Accanto al primo cittadino anche il sindaco di Casale Monferrato, Federico Rimboldi. Infatti il piemontese  Pansa era nato 84 anni fa proprio a Casale in provincia di Alessandria. I gonfaloni delle due cittadine hanno camminato appaiati, con quello della regione Piemonte, dalla Collegata dove è stata celebrata la messa fino al cimitero. Tanti i giornalisti venuti appositamente da Roma per l’ultimo saluto a Giampaolo: tra i primi ad arrivare Marco Damilano e Luca Telese.  Accanto alla moglie, la sorella di Pansa e i due nipoti, i figli di Alessandro, il figlio di Giampaolo morto improvvisamente  a 55 anni lasciando nel giornalista un vuoto e un dolore che non ha mai superato. San Casciano è rimasta così “orfana” di un personaggio che era amato  e apprezzato da tutti. Un personaggio che  aveva sempre una parola per tutti e che tutti ascoltava. In paese tutti gli volevano bene nonostante il suo carattere ,a volte, provocatorio. Ma forse proprio per questo era stimato da tutti. Amava dire di se che era un “giornalista senza collare”, cioè che nessuno poteva tenerlo al guinzaglio. Infatti ha sempre scritto e detto quello che riteneva giusto anche se ciò significò per Pansa perdere alcune amicizie come quella di Giorgio Bocca o subire accuse di “traditore” da parte di alcuni settori della sinistra, della quale ha sempre fatto parte, quando scrisse “Il sangue dei vinti” e una serie di altri libri dedicati alle atrocità commesse nel  periodo postbellico e definito una vera “guerra civile” in molte parti del nord Italia. San Casciano da oggi non avrà più tra i suoi cittadini un “Maestro” del giornalismo italiano come Pansa che fu il primo a coniare dei nomi satirici per alcuni partiti come la Dc “la balena bianca” o come il Pci “l’elefante rosso”e  per alcuni politici come Fausto Bertinotti definito il “parolaio rosso” e come D’Alema e Berlusconi  accomunati  nella   “crasi”  di “dalemoni” per criticare la possibilità di un accordo tra i due leader sulla riforma elettorale che poi non si fece.