Il Corriere di Siena da lunedì 6 aprile cessa le pubblicazioni e non sarà più in edicola

Nato nel 1986, dopo 34 anni  il Corriere di Siena cesserà le pubblicazioni lunedì 6 aprile e quindi non sarà più in edicola. La decisione presa dall’editore del gruppo umbro Tosi invest, che edita anche i quotidiani Libero, il Tempo, il Corriere dell’Umbria, di Viterbo, di Arezzo e di Rieti, è quella di sospendere le pubblicazioni fino a data da destinarsi . Viene così a mancare il lavoro ai redattori e a tutti i collaboratori della testata senese. Solidarità ai colleghi è arrivata subito dal Gruppo Stampa Autonomo di Siena  che, in una nota, sottolinea : “quando una testata giornalistica chiude priva tutti noi di un punto di riferimento, un appuntamento in edicola, una compagnia, un modo di poter leggere quanto il corpo redazionale produceva ogni giorno con il massimo impegno e professionalità a disposizione dei lettori senesi. Della questione se ne occuperanno gli organismi di categoria per poter capire se, e in che modo, il Corriere di Siena potrà tornare un giorno in edicola. In questi momenti di grande difficoltà per il Coronavirus, la privazione di uno spazio di informazione consolidato come il Corriere di Siena, rappresenta un ulteriore elemento della crisi che stiamo vivendo tutti sulla nostra pelle”. Il Cdr del Corriere di Siena ha fatto sapere che in un incontro con l’azienda, presente il direttore Davide Vecchi (foto), la società “ha annunciato che nel periodo di sospensione delle pubblicazioni ai colleghi saranno fatte smaltire ferie e recuperi arretrati. Qualora il monte ferie e recuperi fosse completamente smaltito le giornate di assenza saranno considerate permessi non retribuiti. Inoltre, alla luce della riduzione delle foliazioni su tutte le altre edizioni, l’azienda ha annunciato di voler utilizzare un organico proporzionalmente ridotto in modo da far smaltire gli arretrati. Settimanalmente saranno consegnate le turnazioni con gli smaltimenti ferie e permessi accumulati. Anche in questo caso qualora il monte ferie e recuperi fosse smaltito prima della fine dell’emergenza le giornate di assenza saranno considerate permessi non retribuiti”.  Il Comitato di redazione “ha proposto di adottare una soluzione non traumatica per l’edizione di Siena ma che nello stesso tempo andasse nella direzione di un contenimento dei costi. E vale a dire l’accorpamento delle edizioni di Siena a Arezzo, così come già fatto con Rieti e Viterbo. L’azienda ha respinto la proposta”.  Solidarietà ai giornalisti del Corriere di Siena è arrivato subito anche da Forza Italia che in un comunicato del coordinatore Lorenzo Lorè ha ricordato come il giornale abbia  sempre rappresentato “un punto di riferimento importante nel panorama dell’informazione senese. Le sue pagine hanno raccontato la città e la provincia. Lo hanno fatto per moltissimi anni con impegno, sacrificio e grande professionalità. Oggi questa città perde un proprio pezzo vitale. La notizia improvvisa della sospensione della sua pubblicazione a tempo indeterminato ci dispiace particolarmente e ci lascia con l’amaro in bocca. Al direttore, ai redattori e ai collaboratori tutta la nostra vicinanza e solidarietà, con l’augurio che questa vicenda possa avere un epilogo diverso. Molti giornalisti rimarranno senza lavoro proprio in questo momento molto particolare per il nostro territorio. Forza Italia chiede che gli organi competenti intervengano immediatamente  per trovare soluzioni a questa crisi così da ridare voce ad una testata giornalistica, ad uno strumento di democrazia, da sempre garanzia di pluralismo della informazione”. Solidarietà a vicinanza a tutti i colleghi del Corriere di Siena anche dalla direzione e dalla redazione di centritalianews.it che, in una nota,   condanna questa “chiusura inaspettata di una testata storica che proprio in questo periodo fornisce quotidianamente ai cittadini elementi utili e preziosi  per capire l’evoluzione della tragedia del Coronavirus che si  è abbattuta sul nostro paese e sul pianeta intero. Siamo sicuri che sia possibile trovare una soluzione a questa chiusura di una voce importante dell’informazione e quindi invitiamo l’azienda a riconsiderare le proprie posizioni e a mettersi intorno a un tavolo con il Cdr”.