Abbadia San Salvatore : disappunto comitati difesa territorio per organizzazione convegno  su “Geotermia e salute, i risultati dello Studio In VETTA” . Chiedono “spazio centrale per chiarimenti e quesiti dal pubblico” e partecipazione degli assessori regionali Bezzini e Monni e del presidente Giani

I Comitati a tutela e difesa del territorio del Monte Amiata esprimono il loro “disappunto- dice una nota – per la organizzazione del convegno “Geotermia e Salute, i risultati dello Studio InVETTA della Regione Toscana”, che saranno presentati alla popolazione amiatina venerdì 28 ottobre al cinema-teatro Amiata di Abbadia San Salvatore a partire dalle ore 17:infatti il programma dell’iniziativa relega alle ore 18,45 (ma sicuramente anche oltre) lo spazio riservato a “domande e discussione”. Chiediamo invece uno spazio centrale, che cominci almeno alle ore 18, per chiarimenti, interventi e quesiti dal pubblico e nel contempo denunciamo l’assenza della politica, reclamando invece la partecipazione all’incontro degli assessori competenti (Bezzini e Monni), nonché del Presidente Giani. I risultati dello studio, che sono raccolti in una pubblicazione di tre volumi (per un totale di 700 pagine), durato oltre dieci anni e con il rilevante impegno economico di circa un milione di euro, presentato a Palazzo Strozzi il primo febbraio 2022, non sono stati ancora illustrati alla cittadinanza amiatina, nonostante le sollecitazioni di minoranze consiliari, come “Abbadia Futura”, anche a nome dei 2060 cittadini, di età compresa tra 18 e i 70 anni, che vi avevano preso parte. Non vorremmo però che l’incontro di venerdì si tramutasse nella solita passerella di funzionari della Regione Toscana – Ars, Arpat, Ausl Toscana Sudest – incaricati di “indorare la pillola” e di rassicurare, come già era successo con il precedente studio epidemiologico nel 2010, che non vi sono correlazioni importanti tra “emissioni geotermiche e aspetti sanitari” e che pertanto si può procedere nello sfruttamento della risorsa. Preoccupano infatti- aggiunge la nota – le recenti  esternazioni dell’assessora regionale all’Ambiente Monia Monni:“La diffidenza che ha rallentato lo sviluppo di questo settore  deve esser superata perché i risultati di una delle più importanti indagini epidemiologiche che siano mai state condotte fino ad oggi, con oltre 10 anni di studi approfonditi, dimostra che non ci siano impatti significativi sulla salute derivanti dall’attività geo-termoelettrica” e che “non possiamo perdere il treno del raddoppio della potenza geotermica da installare in Italia al 2050 e da subito dobbiamo lavorare per arrivare a un incremento di 200MW al 2030”. Ecco a cosa servono tali studi! Ma allora la presenza di arsenico nelle acque e i livelli urinari di tallio e mercurio più alti nei lavoratori delle centrali, rispetto agli altri partecipanti alla ricerca, i quali per altro presentano concentrazioni di metalli (mercurio, tallio, arsenico, cromo, etc.) nel sangue e nelle urine già superiori alla norma, vogliono dire che tutto va bene? Esigiamo subito – conclude la nota – verità e trasparenza a tutela della salute della popolazione e del nostro ambiente. “. Il comunicato è firmato da Comitato di Salvaguardia Ambiente del M.Amiata , SOS Geotermia , Rete Nazionale Nogesi,  Lista Civica Abbadia Futura