Arcidosso: la gastronomia amiatina grande protagonista di Castagna in Festa
“Castagna in Festa” che si svolgerà ad Arcidosso nei due fine settimana dal 18 al 20 ottobre e dal 25 al 27 ottobre è ormai una tradizione consolidata, un evento giunto alla 38° edizione. Quali sono le novità principali di quest’anno? Lo abbiamo chiesto a Ugo Quattrini, da tutti conosciuto come “Il Pampini”, assessore al Turismo di Arcidosso.
R. La nostra Festa della Castagna è da sempre un momento importante anche per i piatti della tradizione che presenta. Ma è necessario crescere di qualità e puntare sull’esclusività dell’offerta. Quest’anno abbiamo rivoluzionato il menù dello stand gastronomico “Nido delle Fate”, con il desiderio di raccontare in modo più genuino e autentico, attraverso una bella varietà di piatti proposti, la nostra montagna, l’Amiata, le aziende e iprodotti, la nostra tradizione culinaria. Saranno piatti semplici, preparati dalle donne del paese e dai giovani volontari, ma che offrono un’esperienza gastronomica diversa in termini di gusto. Ci saranno poi, come nelle scorse edizioni, i menù proposti dalle Cantine. Sarà una bella sfida per tutti noi.
D.Ci può fare degli esempi di piatti che sarà possibile assaggiare allo stand gastronomico “Nido delle Fate”?
R.Proponiamo due tipi di antipasti: i formaggi del caseificio di Seggiano abbinati ad una marmellata a chilometro zero e un tagliere di affettati misti con finocchiona, buristo e soppressata. Crediamo che la festa debba essere una vetrina per i prodotti di nicchia ele eccellenze del territorio, che presentiamo già dagli antipasti. Anche i primi raccontano la montagna: vogliamo far conoscere il tipico piatto povero che mangiavano i nostri nonni quando c’era la miseria, ovvero la polenta di castagne fritta, accompagnata con ricotta e animelle, un piatto unico che all’epoca faceva da primo, da secondo e da dolce. Poi la minestra di ceci con farro, funghi e castagne, gli gnocchi di patate con nero di Maremma, che è il maiale tipico di queste zone; i tortelli con ripieno di castagna, conditi con un sugo leggero rosè. E come secondi proponiamo alcuni piatti tipici, rivisitati con elementi di novità, come la trippa allo zafferano, i sottocosci di pollo marinati al Montecucco, cotiche di maiale con i fagioli, il capocollo alla brace, la salsiccia alla griglia con formaggio fuso, abbinata alla verza di cavolo in agrodolce, con zucchero di canna e aceto balsamico; patate macchiaiole al prezzemolo con olio extravergine di Seggiano. I piatti saranno accompagnati dagli ottimi vini biologici del Distretto Biologico del Montecucco con capofila l’azienda Collemassari. Un altro nostro prodotto d’eccellenza che verrà utilizzato in cucina è l’olio di olivastra seggianese DOP.Non mancherà l’attenzione alla sostenibilità ambientale: utilizzeremo piatti biodegradabili, calici e bicchieri di vetro, posate di acciaio. A “Castagna in Festa” ci sarà anche uno stand dedicato ai vini biologici della Strada del Vino Montecucco e uno con i prodotti del Consorzio Castagna Amiatina.
D.Quali sono i vostri obiettivi a lungo termine per il settore del turismo ad Arcidosso, e come pensate di mantenerlo sostenibile nel futuro?
R.La mia idea di turismo non è quella dei grandi numeri: il turismo di massa che si concentra tutto ad agosto non fa bene al territorio. Bisogna rafforzare i servizi di incoming e gli eventi per attrarre turisti tutto l’anno, fare un ulteriore sforzo per destagionalizzare, perché anche piccoli gruppi di persone che arrivano in più nei periodi di bassa stagione possono fare la differenza, sono un bel risultato per un comune come il nostro. Quindi puntare più su un turismo di qualità che sulla quantità. E poi è fondamentale la collaborazione con i territori vicini, altrimenti non andiamo da nessuna parte: dobbiamo promuovere l’Amiata nel suo insieme e rompere questo campanile che divide i nostri paesi da anni, e che deve esistere – ed è bello che esista – ma solo come folclore, non come rivalità.