Arezzo: ematologia, donazione al Day Hospital da Rotary Arezzo e Ail.La donazione in occasione della Giornata Nazionale dedicata alla cura delle leucemie, linfomi e mielomi
Dieci stampe per abbellire e rendere più confortevole l’attesa per terapie e visite al Day Hospital dell’Ematologia. Sono quelle che Rotary Club Arezzo e Ail aretina hanno donato al reparto diretto dal dottor Ubaldo Occhini. Una donazione che avviene in occasione della Giornata nazionale dedicata alla cura delle leucemie, dei linfomi e dei mielomi che si celebra il 21 giugno. Ogni giorno l’ematologia di Arezzo cura più di 30 persone affette da questo tipo di patologie oncoematologiche, sia in regime di ricovero che in Day Hospital. Reparto di degenza e Day Hospital che sono stati recentemente ristrutturati dalla direzione dell’ospedale e arredati con il finanziamento dell’AIL Federico Luzzi di Arezzo. In tutto nove stanze singole di degenza ordinaria, con televisione e frigorifero, cui si affianca il Day Hospital costituito da una stanza accettazione, 2 stanze con letti e una stanza con poltrone, 3 ambulatori e stanze di servizio.«Oltre alla qualità delle cure messa in atto da tutto il personale medico e infermieristico – spiega il dr. Ubaldo Occhini, direttore Ematologia e Day Hospital – era necessario migliorare l’accoglienza dei malati oncoematologici in modo che potessero trovare un ambiente sereno e piacevole, bello nei limiti del possibile con poltrone confortevoli, spazi e personale adeguato. Ed è proprio in questo senso che va la donazione dei quadri fatta dal Rotary e dell’AIL e che sono stati posizionati nel corridoio del DH. A loro va il più sentito ringraziamento da parte mia e dei miei collaboratori». «I malati oncoematologici hanno una speranza di vita mediamente lunga, di parecchi anni – prosegue il dr. Occhini – ma anche le cure sono spesso lunghe anni, specialmente per le leucemie e per i mielomi. Molti malati ematologici diventano malati cronici e l’Ematologia diventa per questi pazienti un luogo dove vengono spesso, quasi una seconda casa e come tale deve essere accogliente. Naturalmente tutto questo deve essere accompagnato dalla competenza e dalla gentilezza del personale, senza le quali l’ambiente di lavoro sarebbe solo una scatola vuota».