Arezzo: vigneti più resistenti a malattie e cambiamenti climatici. Dalla ricerca alla sperimentazione in campo e in cantina: l’iniziativa promossa da Agia (Associazione Giovani Imprenditori di Cia) in collaborazione Crea porta innovazioni che saranno sperimentate in vigna
Dai laboratori ai vigneti e alle cantine: trasferire novità, conoscenze e innovazioni tecnologiche ai giovani imprenditori agricoli, quelli più aperti al cambiamento, è l’obiettivo di “Agricoltura è vita”, iniziativa voluta da Agia, l’Associazione Giovani Agricoltori di Cia, con Crea (Consiglio per la ricerca in Agricoltura). L’ottava tappa di questo percorso di divulgazione dell’innovazione in agricoltura, che ha durata triennale, si è tenuta ad Arezzo e, vista la vocazione del centro Crea presente nel capoluogo aretino, specializzato in viticoltura ed enologia, si è concentrata sul comparto vitivinicolo.“Accorciare le distanze tra ricerca e produzione per migliorare quantità, qualità e sostenibilità delle produzioni è l’obiettivo dell’iniziativa”, ha spiegato il vicepresidente di Agia Nazionale Luca Bianchi.La presentazione dello studio è stata l’occasione per lanciare, sulla scorta dei risultati ottenuti da Crea in laboratorio, una sperimentazione che coinvolgerà i vigneti e le cantine della provincia. Paolo Storchi, responsabile del centro di viticoltura ed enologia di Arezzo ha aggiunto: “Il nostro centro sta studiando tecniche di difesa e valorizzazione su vitigni autoctoni e su vitigni ottenuti con nuovi incroci e selezionati per essere più resistenti alle malattie, per sopportare meglio i cambiamenti climatici, per essere più sostenibili, ovvero per dare le risposte che ci chiedono produttori e consumatori”. Proprio ad Arezzo sono stati illustrati i risultati interessanti della ricerca. “L’esito delle prove di laboratorio, illustrato dagli studiosi – ha commentato Lapo Somigli, Presidente di Agia Toscana – sarà adesso applicato alla produzione: contiamo sulla voglia di innovazione e sperimentazione dimostrata dai nostri giovani imprenditori per mettere a frutto le esperienze fatte dalla scienza”.