Asl Toscana sud est: consegnato al personale dei pronto soccorso di Nottola e Abbadia San Salvatore Il numero di pronto intervento sociale.Il servizio per contrastare situazioni di emergenza – urgenza sociale è attivabile mediante un numero verde consegnato solo a determinati soggetti pubblici: servizi sociali, amministrazioni comunali, forze dell’ordine, pronto soccorso
Consegnato questa mattina al personale dei pronto soccorso dell’ospedale di Nottola e di Abbadia San Salvatore il numero verde del servizio di Pronto Intervento Sociale – SEUS regionale. Si tratta di un servizio che non può essere attivato direttamente dalla cittadinanza, ma solo da terminati soggetti pubblici preposti (come servizi sociali, amministrazioni comunali, pronto soccorso, forze dell’ordine) in specifici casi quali violenza domestica, esplosioni di alta conflittualità nei nuclei familiari più vulnerabili, improvviso abbandono o stato di solitudine di persone non autosufficienti. In questi casi il SEUS garantisce un pronto intervento mediante un sostegno immediato per stabilizzare la situazione o per evitare un suo peggioramento o un rischio per l’incolumità della persona coinvolta. Dopo gli ospedali delle zone dell’Azienda USL Toscana sud est già in sperimentazione Seus delle province grossetana e senese (compresa Albegna e Alta Val d’Elsa), da oggi anche nei pronto soccorso degli ospedali di Nottola e di Abbadia San Salvatore il personale sanitario potrà utilizzare questo numero verde. All’evento di questa mattina hanno partecipato il presidente della Società della Salute Amiata Senese e Val d’Orcia, Michele Angiolini, il direttore Marco Picciolini, Cristina Corezzi di Regione Toscana, il Dipartimento dei servizi sociali rappresentata da Elisa Fattori, il coordinatore scientifico regionale Andrea Mirri, il vice coordinatore tecnico operativo della Centrale operativa e delle unità territoriali Servizio di Pronto Intervento Sociale (SPIS) Caterina Micheli, la responsabile UF Assistenza sociale Daniela Spitoni, gli assistenti sociali dell’infrastruttura zonale dell’emergenza urgenza sociale, alcuni amministratori comunali e il personale sanitario, tra cui Barbara Bianconi sostituta del direttore di Presidio Ospedaliero Amiata Senese Val d’Orcia e Valdichiana Senese e il direttore del Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza e accettazione, Luciano Francesconi. Il servizio di Pronto Intervento Sociale, attivato nella zona Amiata Valdorcia Valdichiana Senese dal 16 ottobre 2023, è individuato dalla Regione Toscana come livello di servizio da garantire in tutto il territorio regionale. «Le emergenze e le urgenze sociali sono circostanze della vita quotidiana che insorgono improvvisamente e alle quali la persona deve rispondere, trovando soluzioni in una situazione emotivamente molto difficile – sottolinea la direttrice dei Servizi sociali dell’Asl Toscana sud est, Patrizia Castellucci – Si tratta, quindi, di un servizio sociale professionale capace di intervenire in maniera qualificata 24 ore su 24, 365 giorni all’anno ed è organizzato attraverso una Centrale Operativa e Unità Territoriali che intervengono in loco nel momento in cui l’emergenza si verifica. Si configura come un servizio di secondo livello, universalistico, a titolarità pubblica, parte integrante nel sistema di offerta pubblica dei servizi sociali». «Questo servizio è una importante risposta alla nostra comunità per risolvere tempestivamente situazioni sociali che meritano particolare attenzione – ha detto Michele Angiolini, presidente della Società della Salute dell’Amiata Senese e della Val d’Orcia – Valdichiana senese – l’obiettivo è non lasciare solo nessuno, per questo una risposta professionale e tempestiva del SEUS anche nei nostri pronto soccorso rappresenta un valore aggiunto per la cittadinanza». «La consegna di questo numero ai pronto soccorso di Nottola e di Abbadia San Salvatore rappresenta un altro, importante step per la presa in carico delle emergenze urgenze sociali – evidenzia il direttore della Società della salute Amiata Senese e Val d’Orcia, Marco Picciolini – il SEUS è stato, infatti, già consegnato anche ai servizi sociali e all’amministrazione comunale. Si tratta di un ulteriore e prezioso strumento per intervenire in quelle situazioni sociali legate a fenomeni di marginalità, povertà, maltrattamenti, conflittualità e abbandono».