Bollini Rosa: riconoscimenti per gli ospedali di Arezzo e del Valdarno per il biennio 2022-2023.L’ospedale San Donato di Arezzo promosso con Tre Bollini Rosa, un Bollino per la Gruccia del Valdano. Strutture all’avanguardia nei servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie che riguardano l’universo femminile

Si è tenuta a Roma, la premiazione degli ospedali impegnati nella promozione della medicina di genere che si distinguono per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie non solo femminili. L’ospedale San Donato di Arezzo è stato premiato per il biennio 2022-2023 con tre bollini rosa, l’Ospedale della Gruccia del Valdarno con un bollino. I bollini rosa sono un riconoscimento che dal 2007 viene conferito da Fondazione Onda agli ospedali italiani che prestano attenzione specifica alle patologie femminili, un esempio concreto di applicazione della medicina di genere in ambito ospedaliero. Un’iniziativa, con il patrocinio di 19 Società Scientifiche, che ha l’obiettivo di individuare, collegare e premiare le strutture ospedaliere che offrono servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali patologie femminili.Contribuire a una scelta consapevole del luogo di cura da parte dell’utente attraverso un confronto diretto tra i servizi offerti dalle diverse strutture.Dare voce alle pazienti sui servizi premiati (customer satisfaction). Gli ospedali, in possesso di determinati requisiti, vengono premiati attraverso un bando biennale che certifica le strutture ospedaliere italiane per la loro offerta di servizi a favore delle donne. I criteri di valutazione dei servizi: presenza di specialità cliniche di interesse femminile tipologia e appropriatezza del percorso diagnostico-terapeutico presenza di servizi di accoglienza per le pazienti (prestazioni aggiuntive di presa in carico, mediazione culturale, assistenza sociale).“Questo risultato ci onora e ci inorgoglisce per la certificazione dei servizi offerti alle pazienti, dichiara Irene Moncini Ostetrica e  referente Bollini Rosa dell’ospedale di Arezzo. È un risultato non solo della Ginecologia e Ostetricia, che si adopera da anni per l’attenzione alla medicina di Genere.Tale riconoscimento mette in evidenza la capacità di lavorare insieme a tutte le specialistiche che sono presenti nel nostro presidio ospedaliero e alla grande professionalità di medici, infermieri, ostetriche, oss e tutto il personale che quotidianamente si prende cura della pazienti. In un momento storico dove l’attenzione alle cure è particolarmente importante, ci gratifica avere tale certificazione perchè le pazienti possono così documentarsi e scegliere liberamente dove farsi curare su criteri obiettivi e terzi. Sempre più spesso vediamo pazienti che da fuori della provincia vengono da noi (sia ad Arezzo che in Valdarno) per i loro bisogni di salute e siamo pertanto così incoraggiati a proseguire nel nostro lavoro e a migliorare per quanto possibile”.L’ Ospedale di Arezzo ha inoltre guadagnato una menzione speciale come “Ospedale amico del Perineo”. Tale riconoscimento è stato assegnato alle 30 strutture con i Bollini Rosa che si distinguono per l’impegno nel campo della prevenzione e nella gestione del trauma perineale correlato all’evento nascita. “Tale menzione è un’ulteriore soddisfazione per il nostro reparto,  dichiara Ciro Sommella direttore di Ostetricie e Ginecologia del San Donato. Da anni promuoviamo l’attenzione all’evento nascita e questo riconoscimento premia il lavoro svolto. Possiamo vantarci di avere uno dei punti nascita con una percentuale bassissima di episiotomie durante il parto. Ciò che per noi sembra oggi scontato non è così in talte altre realtà italiane.  A questo si affianca una costante riduzione dei tagli cesarei che non è un mero numero ma una attenzione a promuovere il parto naturale come il miglior modo al mondo e il più sicuro per dare alla luce una nuova vita. Generalmente si tende a pensare che il taglio cesareo sia la via più sicura ma purtroppo questa è una falsa leggenda. L’OMS e tutte le società scientifiche internazionali mettono in luce come il parto per via vaginale sia il più sicuro per il neonato e per la mamma. Questi risultati, conclude Ciro Sommella, si ottengono solo grazie a lavoro, competenza, professionalità e gestione in equipe dei casi più complessi. Devo pertanto ringraziare chi ha reso possibile tutto ciò: medici, ostetriche, infermieri, oss e tutti coloro che lavorano e collaborano con il nostro reparto, e la direzione dell’ospedale per la fiducia che ci da e la Direzione Generale per il continuo sostegno al nostro lavoro.”